
«Bassiano, testimone coraggioso»
Il Vescovo ha ricordato «l’esempio di fede, carità, attenzione e missionarietà del patrono della città,
testimonianza preziosa anche nei nostri tempi»
La celebrazione eucaristica della vigilia di San Bassiano ha confermato ancora una volta la devozione dei lodigiani per il loro patrono. Sabato sera, nella Cattedrale di Lodi, molti fedeli si sono raccolti in preghiera insieme al vescovo, monsignor Giuseppe Merisi, e ai sacerdoti della diocesi che hanno concelebrato. Presenti monsignor Claudio Baggini, vescovo emerito di Vigevano, i superiori del Seminario con i loro allievi addetti al servizio liturgico, i vicari foranei della diocesi e i parroci della città. Hanno partecipato anche i responsabili di altre confessioni cristiane, per testimoniare vicinanza spirituale alla Chiesa lodigiana in festa e una folta rappresentanza della città di Bassiano di Latina, la cui parrocchia dal 2007 è gemellata con quella dell'Assunta di Lodi e unita ad essa dalla devozione al comune patrono.
Eccezionale la performance corale che ha accompagnato l'intera funzione: un'ottantina di voci provenienti da numerose ensemble parrocchiali dei vicariati di Codogno, Casale e San Martino in Strada si sono unite per la festa patronale. Una tradizione «ammirata e talvolta invidiata da tutti coloro che l'hanno vissuta in questi anni», ha dichiarato Merisi nell'omelia, facendo poi riferimento all'esempio di fede, carità, attenzione e missionarietà del patrono della città, un esempio prezioso anche nei nostri tempi, caratterizzati da «complessità e individualismo». Ha poi spiegato: «Per la pressione dei mass media e della globalizzazione sembra diventato difficile definire categorie come il bene e il male. Si assommano tradizione e rimozione, passato e futuro, conservazione ed innovazione, opzioni politiche tendenti ad escludersi vicendevolmente». E ancora, il vescovo ha parlato di differenti prospettive etiche e culturali che possono generare sistemi di pensiero come appunto l'individualismo «che tende a misurare su se stesso, sul proprio vantaggio e sul proprio gradimento tutto quello che si vede e si sente». Da qui l'invito a testimoniare con coraggio la fede: come Bassiano si trovò a lottare contro idee eretiche dilaganti, nel mondo di oggi il cristiano è chiamato ad affrontare la sfida del pluralismo e dell'indifferenza etica.
Al termine della funzione il saluto e l'augurio di monsignor Merisi sono stati rivolti in modo particolare agli amici di Bassiano di Latina con i quali la comunità lodigiana ha intrattenuto diversi scambi culturali ed ecclesiali. Al sindaco Domenico Guidi e al parroco don Gzregorz Pelczar, il Vescovo ha donato una statua di bronzea del patrono, realizzata dall'artista Mauro Ceglie. L'opera verrà collocata sulla facciata della casa nel borgo laziole le cui fondamenta corrispondono a quelle dell'antica cappella dedicata a San Bassiano.
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