Banco Popolare, via liberaal piano industriale:Lodi ingloba Crema e Cremona

Il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza del Banco Popolare hanno approvato il piano industriale del gruppo per il periodo 2011-2013/2015. A conclusione di tre anni principalmente dedicati al riassetto di Banca Italease, alla riduzione del profilo di rischio del Gruppo, alla riorganizzazione di Banca Popolare di Lodi ed al rafforzamento patrimoniale, le linee guida del Piano Industriale parlano di crescita, confermano e rafforzano il focus del gruppo sui territori di presenza storica e avviano importanti progetti di ottimizzazione delle strutture centrali, della presenza territoriale e dei modelli commerciali a supporto del rafforzamento degli organici di rete, dell’efficacia commerciale, dell’incremento della base clienti e della redditivita del gruppo.

L’impatto atteso in termini di utile netto dall’insieme dei progetti di riassetto organizzativo e di rilancio commerciale ammonta a 177 milioni di euro al 2013 ed a 272 milioni di euro al 2015 e si aggiunge alla crescita ordinaria del gruppo tali valori incorporano azioni gia intraprese dall’inizio del 2011.

L’eliminazione di 180 sovrapposizioni di filiali, la redistribuzione territoriale delle agenzie secondo un criterio che vedra una singola banca per ciascun comune, l’assegnazione a una sola banca di circa 3000 clienti con rapporti distribuiti su piu banche del Gruppo e la chiusura 140 sportelli saranno invece l’esito del programma di riarticolazione della rete commerciale delle Banche del Territorio.

La struttura-obiettivo del Gruppo, cinque Banche del Territorio e Banca Aletti, sarà raggiunta con la fusione di tre banche: Banca Popolare di Cremona e Banca Popolare di Crema verranno integrate nella Banca Popolare di Lodi, Efibanca verra assorbita dalla Capogruppo.

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