Banco Popolare, salta il dividendo

Si dicono «preoccupati» per la mancata erogazione del dividendo, ma al tempo stesso sono fiduciosi per la «solidità dei coefficienti patrimoniali». A due settimane dall’assemblea del Banco Popolare (sabato 20 aprile a Lodi) i soci-azionisti di Prima Banca 1864 “dettano la linea” ai vertici dell’istituto di credito che controlla la Banca Popolare di Lodi. E lo fanno attraverso le parole del loro presidente, Donato Vestita, che nei giorni scorsi ha incontrato il responsabile della Divisione Bpl Fabrizio Marchetti e il direttore territoriale Stefano Bolis. Vestita parla al termine del faccia a faccia, lasciando presagire che il suo sodalizio non assumerà una posizione particolarmente dura in assemblea.

L’associazione lodigiana, ritenuta realtà “istituzionale” (di certo meno “graffiante” rispetto all’associazione nazionale dei piccoli azionisti di Tino Modesto Volpe), traccia un quadro di luci e ombre. «La chiusura negativa dell’esercizio 2012 - spiega il presidente Vestita - non consentirà l’erogazione del dividendo, penalizzando soci e azionisti (circa 11mila i soci nel Lodigiano, ndr) del Banco, che manifestano preoccupazione. Per il secondo anno consecutivo i soci devono rinunciare alla rendita, l’auspicio è che il Banco possa al più presto conseguire esiti di gestione positivi».

Al centro del colloquiotra Vestita, Marchetti e Bolis il bilancio 2012. «Il Banco chiude con una perdita di 945 milioni di euro - osserva Vestita - si tratta di un risultato che deriva essenzialmente da partite straordinarie e non dall’attività corrente, che è invece positiva per 145 milioni. Ci auguriamo che il Banco possa rafforzare ulteriormente questo dato». Altro tema caldo, i requisiti patrimoniali del gruppo, in un recente passato messi sotto la lente d’ingrandimento dell’Eba. «Il Banco - dice il presidente di Prima Banca 1864 - ha confermato l’eccellente liquidità, requisito essenziale per operare in sicurezza. Confermati anche la solidità dei coefficienti patrimoniali e la crescente attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese del Lodigiano, delle famiglie e dei giovani, con nuovi mutui agevolati per l’acquisto della prima casa».

Prima Banca promuovepoi il processo di “spending review” avviato dal Banco. «Un segnale importante è stato il fatto che i manager apicali abbiano rinunciato spontaneamente al corrispettivo previsto dal sistema incentivante 2013, affiancati in quest’iniziativa da tanti altri dirigenti che hanno disposto di erogare il 4 per cento della retribuzione annua al fondo per l’occupazione giovanile». Infine Vestita segnala «la crescita dei soci di Prima Banca» e la volontà di «sviluppare la base sociale allargando i confini dell’associazione ai territori limitrofi al Lodigiano».

Lorenzo Rinaldi

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