Bambini come giardinieri a Lodi per dare vita alla cattedrale vegetale

Prende vita la cattedrale vegetale. Sulla sponda sinistra dell’Adda, fino a sabato mattina, l’opera costruita secondo il progetto dell’artista lodigiano Giuliano Mauri era soltanto un’insieme di lunghi tronchi infilati nel terrano a formare le cinque navate, ma era ancora nulla più di un cantiere.

Ora, invece, il cantiere è passato dalle mani dell’uomo alle mani della natura, che completerà lentamente la cattedrale secondo i propri tempi.

Sono infatti state piantate le querce che cresceranno all’interno delle 108 colonne, che diventeranno alte e si intrecceranno creando le volte e il soffitto verde dell’opera d’arte. La prima quercia, alta poco più di un metro, è stata piantata simbolicamente alla presenza dei bambini di alcune classi delle scuole elementari Agnelli e Pascoli: sarà la loro generazione, difatti, a vedere la cattedrale in tutto il suo splendore.

«Questi tronchi di sostegno un giorno, saranno inutili, e la natura prenderà il sopravvento, lasciando soltanto il ricordo dell’opera dell’uomo. Tutta l’opera di Mauri comunica un messaggio forte legato ad una natura paziente e dolce: questa cattedrale rappresenta al meglio la poesia del suo pensiero », ha spiegato Francesca Regorda, nipote di Giuliano Mauri, che ha seguito tutta la costruzione della cattedrale, una sorta di ultimo lascito dell’artista alla città di Lodi.

«Ci sono già due cattedrali vegetali secondo il progetto di Mauri, in Trentino e sulle Orobie – ha detto infatti Regorda -, ma questa, proprio sulle rive dell’Adda, è un regalo che l’artista ha voluto lasciare alla sua città».

Tra bambini in festa, cani scodinzolanti, fotografi e genitori, si è radunata una piccola folla per l’inaugurazione della cattedrale, cui hanno partecipato anche i numerosi sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa. È intervenuto Roberto Rho, della Fondazione Bpl, che ha spiegato l’importanza del progetto: «La cattedrale vegetale ha un impatto visivo straordinario. Soltanto guardando i disegni, ci siamo molto incuriositi e abbiamo deciso di accordare fiducia a questo progetto. Oramai Lodi, tra l’università e la torre di Zucchetti, il nostro auditorium di Renzo Piano e la cattedrale, è diventata una città ricca di opere architettoniche importanti capaci di attrarre turismo».

Non è mancato un commento di Carlo Gendarini, presidente della Camera di Commercio: «Di solito non appoggiamo progetti che non siano direttamente inerenti all’economia, ma questa volta abbiamo fatto eccezione. Quando fu costruita Lodi nuova, i lodigiani per prima cosa pensarono alla cattedrale che, oltre che un simbolo religioso, è il simbolo di una comunità. Speriamo che questa cattedrale vegetale possa diventare il simbolo della rinascita della nostra città».

Non sono mancati, ovviamente, anche i figli di Mauri: Simona, Roberto e Mauro, che ha raccontato della felicità della famiglia nel vedere il compiersi del sogno del padre, vedere la cattedrale specchiarsi nelle acque del fiume della sua città.

© RIPRODUZIONE RISERVATA