Bagarre sui nuovi orari delle poste

Si cambia negli orari al pubblico degli uffici di Poste Italiane. L’annuncio è arrivato ieri dal sindacato Cisl. Da lunedì mattina gli sportelli per lettere e per le operazioni finanziarie nel Lodigiano dovrebbero avere turni anticipati o differiti di una decina di minuti. «Per quanto riguarda le sedi che rimangono aperte dal lunedì al venerdì, tutta la giornata con orario continuato, l’apertura sarà dalle 8.25 alle 19.10 (fino ad oggi l’orario è stato 8.30-19); il sabato il servizio verrà garantito dalle 8.25 alle 12.35 - informa Giovanni Martorana della Slp-Cisl - gli uffici più piccoli, aperti solo al mattino e a turno unico, osserveranno invece dal lunedì al venerdì il seguente orario: 8.25-13.35 (prima era dalle 8.30 alle 14); sabato dalle 8.25 alle 12.35».

Per quanto riguarda poi gli uffici con un solo operatore o due, che si trovano in alcuni paesi del Lodigiano, anche loro subiranno delle modifiche nell’organizzazione. «L’orario per il pubblico, da lunedì al venerdì, da settimana prossima sarà dalle 8.15 alle 13.45 (attualmente è dalle 8.30 alle 14); sabato dalle 8.15 alle 12.45 - prosegue il rappresentante dei lavoratori, Giovanni Martorana - purtroppo di questa situazione i dipendenti sono stati avvisati via fax in questi giorni. E questo rischia di creare dei disagi. Riteniamo che questa sia un’iniziativa unilaterale ed è scandaloso che l’azienda Poste anziché effettuare un confronto per la specificità delle diverse situazioni nelle varie province, introduca una modifica solo attraverso una frettolosa comunicazione via fax, senza avvisare per tempo la clientela». Intanto diverse sigle (Slp-Cisl, Uil-Poste, Confsal e Ugl) hanno proclamato uno sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive. Era già stato avviato l’anno scorso e ora ripartirà dal 27 febbraio fino al 17 marzo. «Le relazioni tra alcune rappresentanze sindacali e Poste italiane sono ormai interrotte da tempo - sottolinea Martorana - avevamo già denunciato la carenza di organico nel settore della sportelleria e ora anche il servizio di recapito è in difficoltà per la mancanza di dipendenti. Di fronte a questo l’azienda non sta facendo nulla. Anzi è pronta a varare una nuova iniziativa per modificare gli orari. Una gestione così approssimativa dei servizi postali, in un’importante regione come la Lombardia, rischia di compromettere la tenuta occupazionale e di vanificare i sacrifici dei lavoratori che con senso di responsabilità hanno contribuito, attraverso una serie di riorganizzazioni, alla tenuta complessiva dell’azienda».

© RIPRODUZIONE RISERVATA