Baerlocher, primi segni d’ottimismo

Il primo tassello (la revoca della chiusura dello stabilimento) è stato posto. Ora occorre lavorare per il futuro dell’azienda, a partire dal nuovo piano industriale di cui si attendono i contenuti essenziali fra qualche settimana, il 9 novembre. Lo hanno detto chiaramente ieri pomeriggio i sindacati, a confronto con i lavoratori della Baerlocher di Lodi poche ore dopo il vertice di martedì con il consulente inviato dalla multinazionale tedesca. L’assemblea di ieri in via San Colombano, stante l’importanza dei temi affrontati, è stata ovviamente molto partecipata. Il clima tra i lavoratori era leggermente più disteso rispetto a qualche giorno fa, complice la rassicurazione dell’azienda di non chiudere il sito produttivo di Lodi.

A confermare il cauto ottimismo dei lavoratori sono stati i sindacati, che mantengono però un atteggiamento di estrema prudenza. Perché se da un lato la permanenza a Lodi della Baerlocher rappresenta un segnale positivo, dall’altro i problemi rimangono e porteranno presumibilmente a una riduzione del personale. Riduzione che tuttavia non dovrebbe passare attraverso licenziamenti collettivi obbligatori, almeno per i prossimi due anni, quelli in cui dovrebbe essere avviata la cassa integrazione straordinaria. Dal prossimo incontro sindacati-azienda, quello del 9 novembre, i rappresentanti dei lavoratori attendono di conoscere in forma ufficiale se la cassa straordinaria verrà concessa e come sarà utilizzata dalla multinazionale. Quanto al futuro dello stabilimento di Lodi, i sindacati segnalano che occorrerà rilanciare la politica di ricerca per arrivare a nuovi prodotti da immettere sul mercato e al tempo stesso rendere competitivi i prodotti oggi in portafoglio. L’incidente del gennaio 2010, infatti, ha avuto strascichi anche sul fronte commerciale, perché parte dei clienti sono passati ad altre aziende.

Una volta riparato il reparto liquidi, le commesse, complice la crisi dell’edilizia, non sono tornate ai livelli pre-esplosione e proprio questo è stato uno degli elementi della situazione di crisi dello stabilimento di via San Colombano. La Baerlocher a Lodi realizza stabilizzanti per Pvc e impiega 92 lavoratori.

A conferma dell’importanza della vertenza Barlocher per il tessuto economico locale, negli scorsi giorni è intervenuto anche il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, che ha chiesto alla multinazionale chimica tedesca di scommettere su Lodi e mantenere dunque in città la produzione. Una richiesta che, stando a quanto emerso nell’incontro di martedì in Assolodi, è stata per ora recepita.

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