Azione di responsabilità: solo due accordi

Fiorani e Zoncada pronti alla pace con il Banco, gli altri cinque no

Solamente due dei sette ex amministratori della Banca Popolare di Lodi dell’era Fiorani chiamati nel 2007 dalla maggioranza dell’assemblea dei soci a risarcire danni, nell’ambito dell'azione di responsabilità, hanno finora trovato un accordo con l'istituto per chiudere la vicenda fuori dal tribunale, con una transazione: si tratta di Gianpiero Fiorani, il cui accordo è stimato in oltre 40 milioni di euro, dei quali 32,3 in valori già passati al patrimonio della Lodi, e di Desiderio Zoncada, che risulta abbia proposto una transazione che è solamente in attesa di ratifica formale da parte dei vertici del Banco e della banca lodigiana.

Non vi sarebbero invece, almeno a breve, prospettive di definizione con accordi tra le parti per Aldo Quartieri, Francesco Ferrari, Roberto Angelo Araldi e Osvaldo Savoldi, con posizioni però differenziate tra qualche “possibilista” e chi, invece, appare orientato ad attendere il giudizio. Il quadro emerge a margine dell'ultima assemblea dei soci del Banco Popolare, tenutasi a Lodi, in occasione della quale la relazione finanziaria annuale ha fornito un quadro di massima dei principali contenziosi civili e tributari che coinvolgono il gruppo.

L’eredità («con molte sorprese» trapela da fonti vicine al Banco) della gestione Fiorani comprende tra l'altro anche le cause incrociate, approdate dal giudice del lavoro, tra l'istituto lodigiano e Gianfranco Boni, il direttore finanziario che della banca era dipendente, e quella intentata dall'istituto a Silvano Spinelli, che era un consulente: la sua posizione invece è tra quelle già definite, nell'ambito della transazione di Fiorani, che contando i circa 7 milioni di risarcimento attribuiti da più fonti a Spinelli arriva a circa 50 milioni tra somme liquide e partecipazioni in società immobiliari. Sono già diventate di proprietà della Popolare di Lodi quote nelle società Liberty Srl, che da sola vale sei milioni e comprende la villa Stella Maris di Cap Martin (ma si parla già di offerte di operatori immobiliari per oltre 10 milioni), Sial in liquidazione (proprietaria della cascina Cà Nova dei Villani a San Martino), Pmg Srl, Arcene Infra Srl, Arcene Immobili Srl, Cores Srl, Seta Srl e Immobiliare Marinai d’Italia Srl, per le quali è stato accantonato un fondo rischi e oneri di 3,9 milioni.

La prima “azione di responsabilità” a chiudersi con la completa esecuzione degli obblighi reciproci potrebbe essere proprio quella tra Fiorani e la Popolare di Lodi, ma ora l'ostacolo sembrano essere molte tra le 68 persone citate come terzi da Fiorani, che chiedono di essere soddisfatte delle spese legali affrontate per resistere alla citazione. La posizione dell’istituto di credito rimane che «la proposta di transazione è limitata alle rispettive quote di responsabilità, quindi non comunicabili agli eventuali responsabili solidali», che però hanno già chiesto al tribunale civile di Lodi di acquisire il testo dell’accordo. Risolta questa “madre di tutte le cause”, è opinione di un ex magistrato, si potranno chiudere a breve gran parte delle vertenze ancora aperte come eredità della vecchia gestione della Popolare di Lodi e della bufera giudiziaria che l'ha travolta.

Comprese probabilmente anche molte delle cause intentate dall’istituto nei confronti di chi era stato sanzionato dagli organi di vigilanza, per chiedere, come impone la normativa, che i sanzionati rendano alla banca gli importi da essa anticipati.

Ma sui tempi, come avviene quasi sempre nei tribunali, non v’è certezza.

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