Aziende, è ancora boom di fallimenti

La tendenza appare in diminuzione rispetto agli ultimi anni, visto che

nel 2011, il periodo più critico, ne erano stati dichiarati ben 89

La sentenza di fallimento numero 43 dall’inizio dell’anno del tribunale di Lodi è stata pubblicata nei giorni scorsi: riguarda un’impresa idraulica di San Zenone al Lambro ed è stata pronunciata a inizio agosto. La numerazione progressiva dà il polso di quella che potrebbe essere la tendenza per l’anno 2013 di un territorio, quello della giurisdizione del tribunale di Lodi, che comprende non solo la provincia ma anche San Colombano e un’ampia fascia di Sudmilano, da Mediglia a Locate Triulzi in giù . A fine maggio era stato dichiarato il fallimento numero 36, quindi, se il secondo semestre dell'anno manterrà la medesima tendenza, il 2013 potrebbe concludersi con 70 dichiarazioni di fallimento. Solo una proiezione statistica, con margini di errore, ma che coincide con l’impressione di alcuni “addetti ai lavori” che hanno notato una tendenza alla diminuzione dei “crack”.

L'anno nero era stato il 2011, nel quale il tribunale di Lodi aveva dichiarato ben 89 fallimenti. Nel 2012 erano le sentenze erano state 63, in diminuzione rispetto all'anno precedente. Andando a ritroso, nel 2010 erano stati 59, nel 2009 40, 29 nel 2008.

Riguardo alle società dichiarate fallite nei primi 8 mesi del 2013, il settore più colpito è quello dell'edilizia, con 12 imprese di costruzioni costrette a chiudere i battenti per debiti e crediti impossibili da riscuotere, ma sono fallite anche tre ditte di impiantistica e altrettante di trasporti e logistica, 3 di gestione immobili e altrettante di macellazione, preparazione e commercio di carni, segno probabilmente di un minor consumo di bistecche. Dichiarate fallite lo scorso anno anche due attività di ristorazione, una di grafica, due di tessile e confezioni - un settore che ormai nel Lodigiano è quasi scomparso - una di giardinaggio, una carpenteria, un noleggiatore di ponteggi, un’impresa di pulizie, una di assemblaggi elettrici, un albergo, una di elettronica, due serramentisti, un produttore di pavimenti, una cooperativa di fornitura di manodopera, un mobilificio, un produttore di stampi, una società di vigilanza e una ditta di commercio all’ingrosso a Sant’Angelo Lodigiano.

Riguardo alla distribuzione geografica delle realtà dichiarate fallite dal tribunale di Lodi nel 2013, avevano in grande maggioranza sede in provincia di Lodi, mentre sono poche quelle del Sudmilano.

Riguardo ai tempi di chiusura delle procedure fallimentari, sono sempre più “veloci”, soprattutto quelle recenti, ma è capitato che solo nel marzo scorso a Lodi siano stati dichiarati il riparto dell’attivo per due ditte del Sudmilano il cui fallimento era stato aperto nel 1986 e chiusa un’ altra procedura avviata nel ‘94.

Carlo Catena

© RIPRODUZIONE RISERVATA