«Attimi di paura con la pistola puntata»
La titolare della gioielleria rapinata è ancora scossa
La paura è ancora tanta, e si ripresenta ogni volta che uno sconosciuto suona alla porta per entrare, ma nonostante tutto bisogna andare avanti e così lei ha deciso di rimboccarsi le maniche. La titolare della gioielleria “L’oro nel tempo” di via Cavour, rapinata venerdì scorso da un bandito solitario, è ancora scossa per quanto accaduto. Ora, a distanza di qualche giorno da quella brutale aggressione, riesce a raccontare quanto le è accaduto e lo choc provato in quegli istanti di terrore. «È successo tutto in pochi istanti - spiega -, ho visto quel ragazzo alla porta con un mazzo di fiori e un biglietto e ho pensato dovesse fare una consegna. Quando è entrato, ha messo i fiori sul tavolo e ha detto “questi sono per lei”. Aveva la faccia “pulita”, con i capelli corti e senza piercing o tatuaggi. Sembrava quasi un bravo ragazzo. Poi si è spostato vicino a me, mi ha puntato la pistola e senza cambiare tono di voce ha aggiunto “e questa è per te”. Mi ha afferrato per il braccio e mi ha trascinato sul retro». Lì la donna ha urlato, spaventata, e lui, per farla stare zitta, le ha preso la testa e gliel’ha sbattuta a terra, rompendole un dente. «Ho fatto finta di svenire e lui ha cominciato a frugare nei cassetti, poi si è diretto verso la porta del bagno, pensando che lì ci fosse chissà cosa, e a quel punto sono corsa verso l’ingresso». Ma ha fatto solo in tempo ad aprire la porta e a gridare aiuto, perché l’uomo è piombato su di lei è l’ha spinta dentro, dopo di che è fuggito con lo scooter. «Ho fatto un inventario e non manca nulla» aggiunge. Ora resta la paura. «In vent’anni non mi era mai capitata una cosa simile, solo furti “con destrezza”, messi in atto anche con l’aiuto di bambini, ma rapine di questo tipo mai. Sono sempre stata prudente nell’aprire la porta, non ho mai fatto entrare per esempio mendicanti, ma ora faccio più attenzione quando vedo qualcuno alla porta».
Intanto proseguono le indagini della polizia per acciuffare il rapinatore. La scientifica ha trovato molte impronte all’interno della gioielleria e ora sta verificando se appartengano a pregiudicati o a persone già schedate. Nel frattempo è stato tracciato un identikit del malvivente, grazie alla descrizione fornita da tutti i testimoni, mentre lo scooter (con le ruote arancioni e l’adesivo “46” di Valentino Rossi sul retro) non è ancora stato rintracciato. Pare infine che il rapinatore abbia fatto attenzione a non transitare sotto le telecamere che sorvegliano la Ztl, visto che dalle immagini, già visionate dagli agenti, non risulta nessun passaggio “sospetto”. L’impressione è che si trattasse di una persona abituata a fare quel genere di rapine, almeno a giudicare dalla sicurezza e dalla freddezza ostentate nel negozio, anche se probabilmente ancora incensurata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA