Arriva la casa per gli amici a 4 zampe

A breve il via il cantiere del canile di San Grato

Dopo quella che i Beatles definirebbero una “lunga strada tortuosa”, nel 2013 tutti i “fido” lodigiani (abbandonati e maltrattati) avranno una nuova casa. Prima di lasciare il Broletto, infatti, il Comune di Lodi ha approvato il piano esecutivo per la realizzazione del canile, sul terreno nei pressi del cimitero Maggiore che l’amministrazione acquistò dall’Astem nel 2011. A gestire la struttura sarà l’Adica, che questa volta potrà contare su più posti a disposizione contro i 90 di Cà dell’Acqua (Borgo San Giovanni), dove si trova l’attuale rifugio.

L’avvio del cantiere potrebbe partire nel giro di qualche settimana, poiché il bado di gara si è già concluso, è stata un’azienda di Pieve Emanuele ad aggiudicarselo. I lavori saranno suddivisi in due lotti distinti. Il primo lotto (5.500 metri quadrati) comprende la costruzione del canile rifugio, composto dall’ufficio dell’Adica, la sala visite, la sala operatoria, gli spogliatoi e i servizi per il personale, il magazzino e la zona cuccioli. Oltre a 35 box per cani distinti in tre edifici, con 4 aree esterne di sgambamento e il canile sanitario. Il secondo lotto (7.688 metri quadrati) comprende altri 37 box, le aree di sgambamento e il parcheggio. Nell’area libera si prevede di realizzare un campo di mobility, un cimitero per cani e gatti, una pensione per cani con accesso indipendente. Tutto questo potrà garantire un sostentamento alle attività dell’Adica.

Si tratta di un investimento di 685mila euro, di cui 154mila euro dalla Regione, 90mila euro dalla Provincia, 93mila euro dai Comuni che hanno aderito, mentre il resto sarà coperto direttamente dall’Adica. Il Comune di Lodi ha fatto da capofila e si è occupato della gara d’appalto. L’area sulla quale sorgerà il rifugio si trova a San Grato ed è ampia circa 12mila metri quadrati, potrà ospitare in tutto 72 box per gli amici a quattro zampe. La novità consiste nel fatto che per la prima volta nascerà un canile sanitario, destinato a servire tutti i 61 Comuni della provincia per contrastare il randagismo.

Non si può proprio affermare che questo progetto sia stato accolto senza polemiche, anzi. Il canile ha scatenato un vero e propria “botta e risposta” pubblico tra cittadini e assessori, specialmente Simone Uggetti ed Enrico Brunetti, tra critiche e richieste di chiarimenti. L’argomento aveva tenuto banco anche nella serata “Consiglia il consigliere” organizzata da Sergio Tadi insieme ai consiglieri Papagni e Zireddu Non solo: sei persone - in parte residenti della zona e in parte proprietari di immobili - avevano presentato un ricorso al Tar contestando il posizionamento della struttura. I ricorrenti sostenevano che il canile avrebbe provocato inquinamento acustico e molestie olfattive, disturbando la quiete del campo santo e violando i regolamenti vigenti (regolamento locale di igiene e regolamento regionale di disciplina dei canali). Alla fine, però, il ricorso è stato respinto.

Oggi l’Adica gestisce il canile di Cà dell’Acqua, grazie al prezioso aiuto dei volontari, i quali si impegnano all’interno della struttura in base a una turnazione, a seconda delle rispettive disponibilità. L’associazione organizza iniziative benefiche e raccolte fondi per riuscire a sopravvivere e a portare avanti il lavoro sul territorio. Il rifugio è arrivato ad accogliere anche più di 150 amici a quattro zampe e spesso è al limite della capienza, fortunatamente non tutti i “pelosi” si fermano nei box di Borgo San Giovanni, dove comunque sono accuditi con amore: molti riescono a trovare una nuova famiglia.

LE SFIDE DEL SINDACO - Dopo quella che i Beatles definirebbero una “lunga strada tortuosa”, nel 2013 tutti i “fido” lodigiani (abbandonati e maltrattati) avranno una nuova casa

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