«Anziani soli, prede per i ladri»

Dopo l’ultimo raggiro l’assessore invita a riflettere

«Troppi anziani lasciati soli in città»: è la riflessione dell'assessore alle politiche sociali del comune di Lodi, Silvana Cesani, dopo la notizia dell'ennesima “truffa” (tecnicamente un furto) ai danni di un anziano: una donna di 85 anni residente in zona Pratello che due settimane fa, trovatasi sola perché il marito era grave in ospedale, era andata da sola, nel primo pomeriggio di un venerdì, all’ufficio postale per ritirare 400 euro. Tornata a casa, li aveva riposti in un cassetto in camera e subito alla porta di casa aveva suonato una coppia di giovani. All’apparenza italiani e perbene, lei con un cappello scuro, che avrebbe detto di essere delle poste o forse della polizia. La donna non ha capito bene, ma si è fidata. Ha aperto, la donna ha chiesto di andare in bagno, poi i due ospiti si sono congedati. Alla donna non è rimasto altro che scoprire pochi istanti dopo che il comò era a soqquadro e i soldi erano spariti. E in lacrime ha telefonato al figlio. I carabinieri sono subito arrivati e hanno cominciato a indagare, con discrezione. La notizia poi, pian piano, si è sparsa in città. Il figlio, A.M., 51 anni, professionista, il 2 giugno del 2010 si era visto svaligiare la casa al Revellino: «Due episodi preoccupanti hanno colpito la mia famiglia - riflette -. Nessuno si è fatto male, ma il problema non è di giustizia in senso stretto, quanto sociale: Lodi sta diventando una città “morta”, le persone escono sempre meno a piedi, sembra che per le strade non si viva più. E si lascia spazio ai ladri».

«Che ci sia un problema di sicurezza in città, lo condivido - osserva l’assessore Cesani a proposito del fenomeno dei raggiri agli anziani -. Ma serve anche una risposta sociale. Contiamo 13mila ultra 65enni residenti in città. Non tutti, ma molti sono deboli, portati a fidarsi di sconosciuti solo perché hanno bisogno di parlare. Come amministrazione comunale, per questo, stiamo lavorando. Con i corsi periodici “anti truffa” al centro anziani o in altre sedi, in collaborazione con polizia e carabinieri, con la promozione di occasioni di incontro, con il numero verde Auser (800995988, ndr) per parlare e raccontare se c’è qualche problema, con i servizi di trasporto estivi. Offriamo servizi a quattrocento anziani, dall’assistente sociale ai pasti a domicilio, dall’assistenza domiciliare al telesoccorso, organizziamo i tè, i pranzi. Questo perché gli anziani non si sentano soli. Ma, purtroppo, è la rete sociale che manca».

La città di venti o trent’anni fa era fatta di cortili, di chiacchierate sul pianerottolo, di passeggiate, di nuclei familiari stabili nella stessa casa, di quartieri di facce note. L’estraneo, il malintenzionato,il questuante molesto, molto più difficilmente di oggi trovavano anziani soli da prendere di mira. «Oggi i figli lavorano, o vanno a vivere a Milano - constata l’assessore Cesani - non ci sono più le grandi famiglie di un tempo. Certo, noi come istituzione proviamo a dare delle risposte». Un’analisi preziosa, che deve far riflettere tutti.

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