Anziana truffata da finti impiegati

Apre la porta a due finti impiegati del Comune e viene derubata di tutti i gioielli. È accaduto martedì pomeriggio in via Monsignor Benedetti a un’anziana di oltre 80 anni che vive sola. Quando la donna si è accorta di essere stata ingannata era ormai troppo tardi. Non le è rimasto che chiamare la polizia, arrivata presso la sua abitazione con una pattuglia.

Era da circa un mese che non c’erano segnalazioni di raggiri a danno di anziani a Lodi. Del resto i truffatori agiscono proprio in questo modo, con lunghe “pause” fra un colpo e l’altro per far calmare le acque e fare in modo che nessuno si ricordi più di quei fatti, in particolare le potenziali vittime. Questa volta, in base a quanto l’anziana stessa ha riferito, hanno agito un uomo e una donna piuttosto giovani, ben vestiti e con un atteggiamento molto cordiale e gentile con il quale hanno conquistato la fiducia dell’anziana.

Si sono presentati come impiegati del Comune, incaricati dall’ente di fare dei controlli sulle bollette e altra documentazione. Hanno parlato a lungo e alla fine la donna li ha fatti entrare.

A quel punto uno dei due ha tenuto impegnata l’anziana mentre l’altro, con una scusa, si è recato nelle altre stanze dove ha individuato il luogo in cui erano nascosti gli oggetti in oro, in particolare anelli e collane, e ha fatto razzia. Preso il bottino, i due hanno lasciato la casa dicendo che era tutto a posto e in gran fretta si sono allontanati.

Solo più tardi la donna si è resa conto di quello che era accaduto. Era sotto shock e spaventata. Ha chiamato un parente che a sua volta ha contattato il “113”. Così una pattuglia è arrivata in via Monsignor Benedetti (che congiunge via Battaggio con via Colle Eghezzone) per fare il sopralluogo e rilevare l’identikit dei truffatori. Anche se i ricordi della signora erano confusi e non precisi, come del resto avviane quasi sempre al termine di questi episodi.

Il timore ora è che la banda possa colpire di nuovo. L’appello delle forze dell’ordine agli anziani è di chiamare il “112” o il “113” al minimo sospetto.

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