Ancora un colpo grosso a Lodi: i ladri tagliano la cassaforte e scappano, maxi bottino

I malviventi sono entrati in azione intorno alle 21 in una villa in zona Faustina approfittando dell’assenza dei proprietari

«Non riesco ancora a superarlo: quando mi sveglio ogni mattina e vedo davanti a me la porta della cassaforte divelta, sulla parete della camera da letto, sento ancora l’odore della polvere di ferro che ho trovato in casa quella notte, e monta ancora la rabbia il fastidio per quello che è successo». L’ammissione sconsolata di una residente in via Pollaiolo a Lodi, che martedì scorso ha ricevuto la visita di una banda di delinquenti che le hanno svaligiato la casa, portandole via oro, gioielli, orologi, ricordi di famiglia e oggetti comprati con i risparmi di una vita.

Tutto è successo probabilmente intorno alle nove (alcuni vicini hanno sentito dei rumori verso le otto, altri ricordano più tardi): i ladri hanno scavalcato il cancello di una villetta in via Pollaiolo, una traversa di via Togliatti, in zona Faustina, hanno forzato una finestra, sono entrati e si sono diretti subito in camera da letto. Lì, hanno rovesciato i cassetti sul letto e per terra, poi hanno puntato alla cassaforte. «Era nascosta dietro un quadro, l’hanno divelto dalle cerniere e si sono messi al lavoro con il flessibile, tagliando a metà la porta blindata per poi portare via tutto - racconta la proprietaria, che preferisce rimanere anonima -. Hanno preso una federa dal letto per mettere dentro la refurtiva, non avevano nemmeno una borsa».

Per fare un lavoro del genere, probabilmente c’è voluto del tempo, e il rumore di un flessibile che taglia il ferro non deve essere passato inosservato: «Nelle nostre case si sente tutto. I vicini hanno sentito, ma pensavano che fossimo noi a fare rumore, magari attaccando dei quadri, non mi hanno chiamata perché non volevano che sembrasse che i rumori li stavano disturbando. Li hanno persino sentiti parlare». Un eccesso di scrupolo ha quindi impedito di avvisare marito e moglie che, rientrati a casa intorno a mezzanotte e mezza, hanno trovato la finestra forzata, la camera a soqquadro e la cassaforte svuotata. «Abbiamo chiamato la polizia, sono arrivati nell’arco di pochi minuti, in cinque, e sono stati davvero molto bravi. Hanno persino sigillato la stanza e il giorno dopo è arrivata la scientifica, ma di impronte non ne hanno trovate. I ladri hanno agito con i guanti, una ulteriore conferma che erano dei professionisti che, probabilmente, ci seguivano. Avevamo già avuto una visita di ladri, tanto tempo fa, nel 2009, ma all’epoca era il classico furto, qua invece è una cosa diversa».

«La cosa che mi lascia più sconcerto è l’orario - prosegue la donna -: avrebbero potuto entrare al mattino, quando la gente è al lavoro, poi vicino c’è un cantiere quindi il rumore non avrebbe nemmeno attirato l’attenzione. Invece hanno lavorato la sera: noi non usciamo mai di sera, ma sono entrati in azione proprio nell’unico giorno in cui è successo, probabilmente ci seguivano in qualche modo. E soprattutto, hanno lavorato senza farsi alcun problema sul fatto che ci fossero in casa i vicini: hanno tirato giù le tapparelle e si sono messi a sradicare la cassaforte».

Se all’inizio ha prevalso la voglia di dimenticare il prima possibile il fattaccio, dopo qualche giorno, la vittima ci ha ripensato, scegliendo invece di raccontare del furto per lanciare un messaggio e un appello: «Ho visto i vostri articoli, recentemente, in cui raccontate altri fatti simili, e ho pensato che fosse in un certo senso un dovere civico raccontare perché, se le mie cose ormai sono sparite, magari il mio racconto può essere utile a qualcun altro. Ad esempio, avvertire sempre se si vedono movimenti sospetti, magari può essere utile a intervenire prima che sia troppo tardi».

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