Anche tre lodigiani occupano la Borsa

Bignamini e due rappresentanti dell’Usb a Milano

Hanno sfondato e occupato la “palazzina del capitale”. Ieri mattina il lodigiano Gianfranco Bignamini, leader nazionale del settore sanità per l’Usb, ha guidato la protesta nel palazzo della Borsa a Milano. Insieme a lui altri due lodigiani, l’infermiere dell’ospedale di Codogno Franco Calzavacca e Angelo Vaghi, rappresentante del settore privato. Quello di ieri è stato solo «l’antipasto» della manifestazione contro la manovra finanziaria, associata allo sciopero previsto per oggi e che vedrà dal Lodigiano un pullman con 40 rappresentanti dell’Usb.

Bignamini e altri 5 compagni dell’organizzazione sindacale hanno fatto irruzione nel palazzo della Borsa, mentre altre 50 persone presidiavano piazza Affari. In duecento tra Digos e carabinieri sono intervenuti, in divisa antisommossa e non sono mancati gli scontri. «Avevano già deciso questa azione da una settimana ma nessuno lo sapeva», racconta Bignamini, che ieri è stato intervistato anche da Gad Lerner e dalla Rai. Alle 10.30 Bignamini, giacca, cravatta e zainetto rosa, ha fatto irruzione con i suoi compagni a palazzo Mezzanotte, mentre una cinquantina di sostenitori, compresi i ragazzi del centro sociale Cantiere, manifestavano all’esterno.

«Ho attirato l’attenzione su di me, portando le guardie giurate verso i piani bassi della palazzina - racconta Bignamini -, intanto altri 4 delegati sono saliti al terzo piano e hanno occupato una stanza. Hanno calato uno striscione dall’alto e poi hanno minacciato di non andarsene fino a quando la Digos non avesse dato loro il permesso di piantare quattro tende in piazza Affari e di trascorrere la notte, in attesa dello sciopero di domani (oggi, ndr). Il corteo partirà da piazza Cairoli, ma ci divideremo, speriamo di riuscire a far sospendere la Borsa».

I cartelli che l’Usb ha issato in piazza parlano chiaro: “Rubano ai poveri per dare ai soliti”, “Predicano austerity, ma razzolano male” e ancora, “Tra bungabunga e magna magna si sono rubati tutto. Cacciamoli”. «Abbiamo occupato - continua Bignamini mentre prepara panini per tutti i sostenitori - per dire loro che ci vogliono schiavi, ma avranno ribelli». Gli effetti della manovra sulla sanità, secondo Bignamini, sono devastanti: «Contestiamo i ticket e il blocco delle assunzioni e dei contratti - dice -. Non si riescono più a garantire i livelli essenziali di assistenza. In Lombardia mancano 8mila infermieri, nel Lodigiano ne mancano tra 80 e 100. La manovra è già partita nel 2010 e i suoi effetti anche in provincia di Lodi sono preoccupanti. Nel Lodigiano vogliamo capire come apriranno la pediatria e cosa succederà con il personale. La Borsa deve essere occupata dai lavoratori, non può essere lasciata in mano ai padroni». In serata, alla protesta dell’Usb si è unita anche quella, concordata, della Fiom. «Dormirò qui in queste tende - dice Bignamini - e domani (oggi, ndr) ci saranno altre sorprese».

Lunedì mattina il lodigiano Gianfranco Bignamini, leader nazionale del settore sanità per l’Usb, ha guidato la protesta nel palazzo della Borsa a Milano. Insieme a lui altri due lodigiani. Ma è stato solo «l’antipasto» spiega Bignamini: «Ci saranno altre sorprese»

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