Al freddo e al gelo per alcuni giorni. Esplode la rabbia di diversi residenti di San Bernardo e Fanfani. Da mercoledì quasi 120 famiglie di Lodi sono rimaste senza riscaldamento. Improvvisamente i caloriferi di casa si sono spenti e nessuno ha capito il motivo. Poi la scoperta: la caldaia era stata bloccata, perché l’amministratore di condominio non pagava le bollette. Una situazione che ha creato grave allarme nei condomini, che hanno anche preparato un esposto da consegnare alle forze dell’ordine. Poi ieri pomeriggio è stato ripristinato il servizio.
I palazzi dove sono state interrotte le forniture di gas sono in tutto tre: l’edificio di viale Italia 13, quello in via Veneto al civico 8 e il “Belvedere” di piazza XXV aprile 1. Sono tutti condomini gestiti da uno stesso amministratore (un privato noto in città, di cui non riportiamo le generalità per la minaccia di querela del suo avvocato). Secondo il gestore del servizio calore, la società Linea Più, gli stabili non versavano le somme dovute da diverso tempo: il mancato pagamento del gas è relativo a «tutto l’anno termico ottobre 2011-settembre 2012». In più dalla società hanno fatto sapere che in questo periodo c’è stata «una mancanza di risposta e dialogo» con chi si occupava dell’amministrazione dei condomini. Una condizione che ha portato il gestore a dover intervenire con una misura drastica: lo stop alle erogazioni.
Le famiglie interessate, una quarantina alle Fanfani e oltre 80 a San Bernardo (più tre esercizi commerciali di viale Italia collegati alla stessa caldaia) si sono messe in moto per cercare di capire cosa stava succedendo. «Questo è il terzo giorno che in casa fa freddo. Abbiamo controllato e ci hanno messo i sigilli alla caldaia centralizzata - dicono alcune persone che abitano in via Veneto - eppure abbiamo pagato la nostra quota per il riscaldamento. Si faccia qualcosa». Stesso moto d’ira di un’altra signora che non ci sta a dover sopportare l’umidità e i brividi durante la giornata: «Nei nostri appartamenti si fa fatica a stare. Per fortuna adesso non fa ancora molto freddo, ma vorremmo anche noi avere un po’ di pace e poter godere di un clima accogliente». Molti di loro hanno anche cercato di contattare l’amministratore del loro stabile. «All’inizio non siamo riusciti a trovarlo e ci siamo spaventati – continua uno degli abitanti di via Veneto – poi abbiamo scoperto, parlando con Linea Più, che c’erano degli arretrati non pagati. Si parla di somme consistenti». Una posizione debitoria di cui non si conoscono ancora le dimensioni. Per esigenze di riservatezza la società del gas non ha reso noto l’ammontare della somme non pagate. Non è chiara la ragione di questi mancati versamenti: se sono dovuti a morosità dei condomini che non hanno versato nei tempi le loro quote, oppure a problemi finanziari dell’amministratore. Per ora la gran parte dei condomini interessati da questa vicenda hanno già organizzato delle riunioni per trovare soluzioni. «Noi siamo pronti anche a fare un esposto ai carabinieri per fare in modo che si faccia chiarezza sul caso», dicono due condomini di viale Italia 13. L’amministratore di condominio al centro delle contestazioni ha parlato di «problemi dovuti alla crisi», mentre il suo legale ha preferito non commentare. Infine ieri è stato raggiunto un accordo tra i condomini e Linea Più e il riscaldamento è progressivamente tornato nelle case.
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