
Allarme caldo nel Lodigiano anche tra i giovani, pronto soccorso affollati: «Misurate la pressione»
SALUTE Il dottor Stefano Paglia: «Abbiamo visitato molti anziani che sono svenuti e si sono rotti il femore. Tra i consigli: non venite nel nostro servizio d’emergenza urgenza per un certificato di malattia, chiedere una visita specialistica o una vaccinazione»
Lodi
Allarme caldo, pronto soccorso preso d’assalto. Molti i giovani con colpi di calore: la pressione si abbassa, la febbre sale e le persone svengono.
Il dottor Stefano Paglia,primario del servizio, esorta: «Cambiate abitudini, non uscite alle 14, misurate la pressione prima di prendere i farmaci per l’ipertensione e i diuretici. Tra i buoni consigli: non venite in pronto soccorso per richiedere un certificato di malattia, farvi fare una ricetta o una vaccinazione, non siamo medici di base, guardia medica o ufficio d’igiene».
«Se a luglio il caldo non aveva causato particolari malori perché non era durato tanti giorni, adesso la situazione è cambiata. Domenica, nel pronto soccorso di Lodi diretto dal dottor Stefano Paglia, su 37 persone con un codice minore, 5 avevano problemi legati al caldo.
Questa è stata giudicata dai meteorologi come la settimana più calda dell’estate in cui l’anticiclone africano Caronte non mollerà la presa fino a dopo il 20 agosto.
Secondo le previsioni, sabato 16 la pianura Padana, in particolare il settore centro-orientale, vivrà una delle giornate più calde di tutta l’estate, con temperature che sfioreranno o supereranno i 38 gradi.
Domenica, in pronto soccorso, sono arrivati per malori legati al caldo anche pazienti giovani. Si è trattato per lo più di persone disidratate, di svenimenti per la pressione troppo bassa, persone con i sintomi gastrointestinali e con i classici colpi di calore con innalzamenti elevati della temperatura. Negli anziani, purtroppo, l’abbassamento di pressione, anche nella giornata di ieri, ha causato cadute che hanno portato alla rottura del femore. In questi giorni, nonostante le vacanze di agosto, le persone della nostra provincia si sono rivolte in massa al pronto soccorso.
Tra Lodi e Codogno, ieri, alle 17, erano presenti in pronto soccorso 90 pazienti, 53 dei quali a Lodi. Entrambi i servizi risultavano in condizioni di sovraffollamento. Anche il policlinico di Pavia aveva gli stessi numeri.
«In questa stagione - spiega il dottor Paglia - è particolarmente importante seguire le solite considerazioni, tipo mangiare cibi freschi, bere, eccetera, ma anche evitare atteggiamenti scorretti. Tra questi, in particolare, evitare di assumere lo stesso dosaggio di farmaci per la pressione e di diuretici. È importante misurare la pressione e se già ridotta a causa del caldo, bisogna ridurre anche la terapia. Altrimenti si finisce per cadere e farsi male. Molte rotture del femore che abbiamo avuto in questi giorni si sarebbero potute evitare. Un’altra cosa importante è cambiare le abitudini. Chi è abituato a uscire alle 2 del pomeriggio non può continuare a farlo come se fossimo a novembre. Bisogna adeguarsi alla realtà dei fatti».
Tra le cose sbagliate da evitare, annota Paglia, anche «affollare i pronto soccorso per motivi che non hanno a che fare con un’emergenza. Non va bene venire per richiedere un esame specialistico, venire se l’unica cosa che serve è il certificato di malattia, o venire per chiedere di fare una vaccinazione. È folle. Non siamo medici di famiglia, guardia medica o ufficio di igiene. I pronto soccorso non nascono per l’assistenza di base, ma per le emergenze. Il trend delle emergenze invece supera di poco il 20 per cento degli accessi e oltre l’80 per cento delle persone viene dimesso. Per assurdo invece abbiamo 50enni con il dolore toracico che vengono il giorno dopo».
«A me - racconta la paziente P. Z. - è capitato di chiamare la guardia medica per farmi visitare. Non volevano uscire, continuavano a insistere che dovevo andare in pronto soccorso invece di venire a visitarmi. Io però sono una paziente fragile, non volevo andare in pronto soccorso e rischiare di prendermi dei virus. Non c’è stato niente da fare. Avevo bisogno di un farmaco perché stavo male, avrei dovuto andare a prendermelo di persona, ma non potevo. Diverse persone che conosco mi dicono la stessa cosa. Se si usa male il pronto soccorso, poi, andando per una patologia non urgente, ne paghiamo tutti le conseguenze».
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