Al polo universitario veterinari da tutto il mondo

Giovedì nei laboratori al primo piano si lavorava su ossa sintetiche, repliche di quelle dei cani: in uno si provavano protesi in titanio rivestite di diamante sintetico, nell’altro si lavorava alla riduzione di lussazioni. Nelle sale operatorie al primo piano si lavorava invece sulle tecniche per ridurre fratture e per indurre artrodesi, una sorta di anchilosi, ultima spiaggia per salvare articolazioni non operabili. La lingua che si sentiva era quella inglese ma i tratti dei visi spaziavano dalla Cina alla Svezia. Sono venuti da tutto il mondo a Lodi al polo universitario per la “tre giorni” di corsi e seminari che l’Esvot (la Società europea di traumatologi e ortopedici veterinari) ha organizzato da giovedì a oggi nel polo universitario al di là della tangenziale dove dal 2018, con il trasloco della facoltà da Milano, graviteranno 2.500 persone tra studenti, docenti, collaboratori e tecnici.

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