Al Maggiore un trattamento mini invasivo per curare l’emicrania

In ospedale a Lodi una procedura innovativa contro il dolore

Contro il dolore cronico da emicrania, all’ospedale Maggiore di Lodi un trattamento mini-invasivo e all’avanguardia. Si chiama blocco del ganglio sfenopalatino ed è una procedura innovativa praticata solo in pochi centri di riferimento in Italia, introdotta da alcuni mesi anche dalla Radiologia Interventistica dell’Asst di Lodi. Un trattamento che va ad ampliare le possibilità terapeutiche per i pazienti affetti da dolore cronico e invalidante provocato dalle forme più severe di cefalea. Sono 7 al momento le persone che vi si sono già sottoposte presso la struttura guidata dal dottor Maurizio Papa, che fa capo all’Unità Operativa Complessa di Radiologia diretta dalla dottoressa Paola Scagnelli e che si appresta a chiudere il 2023 con oltre 600 procedure totali contro le 531 effettuate nel 2022: tra queste circa 200 sono biopsie complesse. Ma come si procede? Tramite un sottilissimo catetere (circa delle dimensioni di un tampone nasale) inserito nella narice si raggiunge in profondità la parte posteriore della cavità nasale andando ad anestetizzare direttamente il ganglio sfenopalatino, cioè la struttura nervosa responsabile della trasmissione del dolore durante gli attacchi di emicrania.

«Il fastidio è minimo per il paziente, paragonabile alla sensazione di un tampone nasale spinto un po’ più in profondità – spiega il dottor Maurizio Papa -. Durante la procedura, che dura all’incirca 15/20 minuti, si fa avanzare un piccolo e morbido catetere lungo il naso, orientandone la posizione attraverso i raggi X e andando a rilasciare un anestetico (in genere si utilizza la lidocaina) nel ganglio che si trova nel recesso sfenopalatino. La procedura blocca il dolore agendo sulla sua trasmissione nervosa. Si tratta di una terapia innovativa, minimamente invasiva, il cui effetto permane per circa 6 mesi e che quindi generalmente può essere ripetuto, all’occorrenza, un paio di volte l’anno. Come per alcune altre procedure di Radiologia Interventistica, non è necessario il ricovero ma il trattamento si esegue in day hospital. Operiamo in sinergia con l’Unità di Neurologia che si occupa di individuare i pazienti indicati per l’intervento».

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