Al Maggiore un robot per le anestesie

Lunedì le prime operazioni con il nuovo metodo

All’ospedale Maggiore l’anestesia si farà con il robot. L’innovazione è arrivata direttamente dal Canada, insieme agli anestesisti. Lunedì e martedì si faranno i primi 5 interventi in automazione. Si tratta di colecisti e di una mastectomia totale. L’equipe di Lodi, guidata dal primario Costantino Bolis, sarà in sala operatoria: d’ora in avanti le anestesie generali al Maggiore si faranno così. L’anestesista si occuperà solo dell’introduzione dell’ago, poi il farmaco sarà iniettato direttamente dal robot. La macchina sarà in grado di dialogare con l’apparecchio che rileva i parametri del paziente. In base alla pressione e al battito del cuore procederà con la somministrazione. Anche il risveglio del malato, dopo l’intervento, avverrà in automazione. Il medico dovrà solo sorvegliare.

Il progetto sarà presentato domani.

«Dopo il congresso internazionale “Ultrasound in anesthesia and critical care” dello scorso settembre - spiega Bolis -, sono proseguiti i contatti e la collaborazione scientifica con i colleghi del gruppo del professor Thomas Hemmerling della McGill University di Montreral, una delle istituzioni mediche fra le più prestigiose al mondo. Con grande soddisfazione, siamo riusciti ad organizzare una loro nuova trasferta a Lodi. Questa ci permetterà di partecipare concretamente ad un protocollo di studio sull’anestesia endovenosa automatizzata/robotica. Si tratta di una novità frutto di alcuni anni di studio nel centro di ricerca canadese. Contestualmente, abbiamo pensato di promuovere in ospedale, insieme alla direzione formazione e alla direzione generale, tre incontri d’aggiornamento in cui i colleghi di Montreal saranno relatori».

L’anestesista di Lodi Gianluca Russo è stato un anno a Montreal a imparare l’anestesia robotica e ora porterà al Maggiore la sua esperienza.

«Attualmente - spiega - siamo noi che decidiamo quanto farmaco iniettare, in base alla pressione arteriosa e al battito del cuore del paziente. Poi sarà la macchina a gestire le pompe di infusione, in base allo stato di coscienza del malato, lasciando all’uomo solo la sorveglianza. Questo con un’enorme riduzione del carico di lavoro del professionista. Dagli esperimenti effettuati si è visto che con il robot l’anestesia è migliore, i parametri vitali sono più stabili e il paziente è più sicuro. La nostra idea è di rendere poi l’anestesia completamente robotica, affidando alla macchina anche la parte manuale del lavoro come l’individuazione della vena e l’intubazione. Adesso ci fermiamo alla parte farmacologica, ma sarà lo stesso robot a decidere anche la riduzione del farmaco per il risveglio post operatorio. Questo di Lodi è il primo intervento in anestesia robotica mai effettuato in Italia. A Pisa è stato fatto, ma in telemedicina». Il software portato a Lodi dagli anestesisti canadesi resterà a Maggiore, in cambio della collaborazione con gli specialisti lodigiani «Avevano altre possibilità di collaborazione - spiega Russo -, ma hanno scelto Bolis e la sua equipe. Hanno visto poi le nostre sale operatorie e sono rimasti soddisfatti. Anche l’occhio vuole la sua parte».

Cristina Vercellone

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