Al Fanciullezza la nuova sede per gli studenti dell’Einaudi di Lodi

Annuncio in consiglio. La soluzione permetterebbe di liberare parte del Cazzulani e della media Spezzaferri

All’ex Fanciullezza un nuovo polo scolastico per gli studenti dell’Einaudi. Lo ha annunciato ieri sera in consiglio comunale l’assessore ai lavori pubblici del Broletto, Claudia Rizzi che ha presentato il piano per far rivivere la struttura di strada Vecchia Cremonese, attualmente utilizzata solo al piano terra dall’asilo nido Carillon.

«A luglio abbiamo fatto un sopralluogo all’ex Fanciullezza e con la Provincia abbiamo iniziato un percorso per valutare se è possibile fare diventare questa struttura la nuova sede dell’istituto superiore Einaudi – informa in aula l’assessore Rizzi – questo ci consentirebbe di liberare il terzo piano della scuola media Cazzulani e il primo piano della scuola media Spezzaferri». Il progetto è stato svelato a seguito di un’interrogazione presentata in Broletto dalla coordinatrice Pd di Lodi, Laura Tagliaferri. E l’amministrazione Casanova ha illustrato alcuni dettagli della riorganizzazione degli spazi per la didattica. Una delle ipotesi in campo è l’acquisizione della Provincia dell’immobile. «Non è ancora stato definito il percorso di cessione, attualmente l’ufficio tecnico della Provincia sta facendo una valutazione economica per capire gli spazi di cui hanno necessità. Perché l’operazione richiederebbe un consistente impegno economico – precisa l’assessore Rizzi -. Probabilmente non è questa l’unica soluzione che ha la Provincia per risolvere il problema Einaudi. Ma noi abbiamo fatto la nostra proposta». L’indirizzo dato dal centrodestra per lo stabile di strada Vecchia Cremonese, un tempo struttura per minori in difficoltà, rappresenta però un deciso cambio di direzione rispetto al passato. L’idea delle amministrazioni prima Guerini e poi Uggetti era quella di realizzare lì un polo dell’infanzia con spazio per le famiglie sul modello di “Reggio Children”. Il primo passo era stato l’inaugurazione del “nido” del 2015, poi sugli altri servizi da lanciare tutto si era arenato, anche per la necessità d’investire importanti risorse. La struttura recuperata e destinata all’asilo è di 900 metri quadri, ma restano ancora spazi per 1600 metri quadrati da occupare. Per la ristrutturazione e il trasloco del nido la spesa era stata di 2 milioni e 500mila euro, finanziati con risorse del Comune e della Regione.

«Conosco molto bene la situazione drammatica della Spezzaferri e anch’io avevo chiesto una soluzione rapida per quell’istituto, ma mi dispiace che si decida di rinunciare ad un progetto innovativo che era stato pensato dalle precedenti amministrazioni con un’attenzione al mondo dei bambini e famiglie – dichiara in consiglio Laura Tagliaferri -. Spero che ora questo progetto non venga abbandonato del tutto».

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