Aggressione in tribunale a Lodi

(26 maggio, ore 16) Il coltello di circa 30 centimetri sequestrato alla 38enne che martedì mattina ha preso a pugni e schiaffi una cancelliera e una pm in procura a Lodi è passato sotto il metal detector del palazzo di giustizia senza farlo scattare. E anche una pistola semiautomatica di una guardia giurata è transitata indenne nel portale, senza innescare l’allarme elettronico. È il risultato di alcune prove effettuate per motivi di sicurezza e nell’ambito delle indagini sull’aggressione compiuta da un’insegnante precaria napoletana. Fibbie di cinture, telefonini e monete, invece, provocano regolarmente l’entrata in funzione dell’allarme. Resta da chiarire se la borsa della signora, in cui era nascosta la lama, sia passata o meno, con lei, sotto il portale: le guardie assicurano di sì, nel rispetto della procedura imposta dalla procura dopo il guasto, a fine 2014, dello scanner a raggi X per le borse. Proprio l’adeguatezza dei sistemi di controllo degli ingressi è stata oggetto in queste ore di un acceso botta e risposta tra la procura e il Comune di Lodi, cui compete la manutenzione dei macchinari. Sul funzionamento non ottimale del metale detector, il sindaco Uggetti ha ribattuto: «Non intendo metterlo in dubbio, faccio solo rilevare che se si tratta di un problema di taratura delle strumentazioni, questo problema non può essere addebitato al comune, che più che stanziare le risorse per acquistare, installare ed eventualmente riparare le strumentazioni non può fare». Intanto l’indagata rimane in stato di arresto, piantonata in un ospedale, e domani in tarda mattinata sarà interrogata dal gip Isabella Ciriaco per la convalida. Alle accuse di violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e lesioni si aggiunge anche quella di porto di oggetti atti a offendere.

(26 maggio, ore 11.00) Dovrebbe tenersi già oggi l'udienza di convalida della donna, arrestata ieri in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato. Dopo l'aggressione a due persone in tribunale a Lodi, la donna - che si era introdotta nel palazzo di giustizia con un coltello in borsa, è stata portata in ospedale, piantonata e sottoposta a valutazione psichiatrica. Essendo parte offesa un magistrato, dopo l’udienza di convalida dell’arresto, l'indagine passerà per competenza a Brescia.L’aggressione di ieri, a poche settimane dalla strage di Milano, riporta in primo piano con forza la questione sicurezza. «Siamo in trincea ogni mattina, qui entra un pazzo la settimana»: non usa più mezzi termini Barbara Tarno, dirigente della cancelleria immobiliare, che in veste di delegato sindacale dell'Unione sindacale di base delle rsu del tribunale ha presieduto, assieme a Vanni Lusuardi, Fp Cgil, rsu della procura, un’infuocata assemblea sindacale convocata già ieri alle 13, dopo l'aggressione a un pm e alla sua cancelliera. Tarno ha invocato un maggiore presidio delle forze dell'ordine, «un agente o un carabiniere che riesca a perlustrare con continuità il palazzo, come succedeva alcuni anni fa». Intanto il sindaco Simone Uggetti interviene per respingere ogni accusa. Perché, questa la tesi del Comune, «il procuratore della Repubblica ha disposto che “per l’ingresso e l’introduzione nel palazzo di giustizia di persone e oggetti debba essere utilizzato esclusivamente il varco con il metal detector funzionante”, e che “venga inibito il passaggio degli utenti nel caso di attivazione del segnale di allarme”». La disposizione è quella data il 13 aprile dalla procura, e comunicata non solo al sindaco, ma anche al ministero, alla procura generale e al prefetto. E quindi «se la disposizione del procuratore fosse stata rispettata, probabilmente l'elemento anomalo nella borsetta sarebbe stato segnalato - riflette il primo cittadino -. Lo scanner per le borse serve per velocizzare la procedura, ma non è indispensabile, il metal detector c’è, ed è attivo, l'abbiamo provato anche oggi pomeriggio». Uggetti chiarisce inoltre che «la riparazione dello scanner per i bagagli era già stata commissionata dal Comune».

(26 maggio, ore 16.15) «Volevo ucciderla»: così questa mattina ha risposto a chi la stava trattenendo la 38enne napoletana accusata di aver percosso con schiaffi e calci una cancelliera e di aver colpito con un pugno a una spalla una pm della procura di Lodi, che teme di essere stata l’obiettivo primario del folle gesto. La donna, che meno di un mese fa aveva sporto querela per un problema di lavoro, come precaria, a Codogno, nascondeva un coltello di 32 centimetri nella borsetta. Era arrivata in tribunale prima delle 8 del mattino, partita ieri sera da Nola. Ora è piantonata in ospedale e nei giorni scorsi era stata in cura per problemi psichiatrici. Ma prima di fare irruzione nella cancelleria del pm appariva tranquilla e aveva parlato per 10 minuti con un altro dipendente del tribunale.

(26 maggio, ore 15.30) È una 38enne di origini napoletane la donna che questa mattina si è introdotta nel tribunale di Lodi con un coltello lungo 32 centimetri e ha cercato di raggiungere l’ufficio di un pm. La segretaria del magistrato è rimasta vittima della violenza della donna ed è finita in ospedale contusa e in stato di choc, ma sembra che anche il pm sia stato colpito prima che la 40enne venisse bloccata.

(26 maggio, ore 12.30) Aggressione questa mattina in tribunale a Lodi: una donna, persona offesa in un procedimento in fase di indagine, verso le 9.30 di oggi è entrata nel palazzo di giustizia di Lodi nascondendo un lungo coltello nella sua borsetta. La donna non destava sospetti e non è stata possibile la scansione automatizzata del bagaglio a mano perché il costoso macchinario a raggi x è fuori servizio per un guasto da diversi mesi.La donna ha raggiunto gli uffici della procura della repubblica, dove ha chiesto di parlare con il magistrato che si occupa della sua inchiesta. Al rifiuto opposto da una funzionaria, per la mancanza di un appuntamento concordato, la donna l’avrebbe aggredita. Agenti di polizia giudiziaria e carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Lodi sono prontamente intervenuti per bloccarla e in quel momento si è scoperta l’arma bianca nascosta nella borsa.La donna è ora trattenuta dai carabinieri e rischia il processo per direttissima. Il personale di tribunale e procura sta per riunirsi in assemblea per sollevare la questione della mancanza di sicurezza nel palazzo di giustizia di Lodi. Le riparazioni competono al comune, che però anche recentemente ha lamentato di dover percepire almeno 2 milioni di euro dal ministero della giustizia, che è in arretrato con i pagamenti.Una 52enne, contusa, è stata portata in ospedale in ambulanza, ma non sarebbe grave.

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