Affitti delle case comunali, c’è un buco da 4 milioni

«Case popolari, il Comune ha 4 milioni di euro di canoni non riscossi». Lo denuncia il neo assessore alle politiche per la casa di palazzo Broletto, Stefano Buzzi, il quale si è appena insediato e, attraverso un confronto con i dipendenti, sta cercando di approfondire i problemi legati agli alloggi popolari. Ieri, a margine di una conferenza stampa a sfondo politico, l’esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza lodigiana ha precisato: «Si cercherà di capire le colpe oggettive, se si tratta cioè di un’incuria nel non procedere istantaneamente alla riscossione o se si tratta di una difficoltà delle famiglie nel pagare. Sono arrivato in Comune solo questa settimana e sto cercando di farmi un’idea della situazione, per poi capire come incidere».

La cifra dell’insoluto, 4 milioni di euro, appare molto elevata. Contattati alcuni esponenti della precedente amministrazione, ieri non sono arrivate smentite, tuttavia c’è chi si riserva di fare ulteriori verifiche sull’ammontare totale del non riscosso e sulla modalità con cui è stato calcolato.

Buzzi, medico legale e docente universitario, spiega che applicherà il metodo di lavoro appreso nel suo settore anche nell’affrontare le sfide amministrative. Come aveva già avuto modo di anticipare, intensificherà i controlli sulle case popolari e sugli inquilini: «Per i furbi, non importa quale sia il colore della pelle, ci saranno dei problemi», dichiara Buzzi. «Affronteremo la situazione con la massima serietà e il massimo rigore - aggiunge -, la destra sociale è da sempre vicina ha chi delle oggettive necessità, ma saremo inflessibili con coloro che per esempio possono permetterselo ma non pagano quanto dovuto. Non avremo nessuna pietà per i furbi».

Per quanto riguarda l’Aler Pavia-Lodi, l’assessore ha già fissato un appuntamento con i responsabili dell’Agenzia regionale che si occupa di edilizia residenziale. All’ordine del giorno ci sarà anche il passaggio di proprietà di alcuni immobili. Uno dei casi più eclatanti riguarda la palazzina di via Vigna Alta, a San Gualtero, dove da cinque anni i residenti non ricevevano i bollettini per pagare l’affitto, a causa dell’incertezza tra Aler e Comune sull’effettiva proprietà dell’immobile.

Il guaio è stato risolto, il municipio riscatterà il diritto di superficie dall’Aler, una spesa di 266mila euro (di cui 197.500 euro di prezzo dell’immobile a valore di stima peritata e la parte restante per Iva, imposta di registro e spese notarili), finanziata per 100mila euro con un residuo di bilancio 2016 e per 166mila euro con uno stanziamento sul bilancio 2017.

L’amministrazione chiederà canoni arretrati agli inquilini per 145mila euro, spalmati probabilmente su alcuni anni.

Nel frattempo è prevista la realizzazione di 8 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica in un edificio comunale di via Gorini.

In ogni caso, l’intenzione è quella di portare in giunta tutta una serie di questioni legate alle case popolari, la prima riunione della squadra Casanova è prevista per mercoledì prossimo.

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