«Adottate una fioriera», ma i commercianti di Lodi non ci stanno

Adottare una pianta? Nemmeno per sogno. Alcuni negozianti del cuore di Lodi sono rimasti a bocca aperta di fronte all’iniziativa lanciata dal Broletto e dalle associazioni di categoria - Asvicom e Confcommercio - per valorizzare il “salotto buono” di Lodi, con particolare attenzione a corso Vittorio Emanuele e corso Roma. La lettera con la proposta è stata recapitata agli esercenti la settimana scorsa: «Il progetto “adotta una pianta” - si legge nella missiva - vuole essere un gesto d’amore per la nostra bella città. Consisterà nell’allestimento delle fioriere, con messa a dimora di nuove essenze arboree (...). Il Comune metterà a disposizione, oltre a un contributo economico, le competenze specialistiche della società che effettua la manutenzione del verde». Ai commercianti è chiesto un investimento “una tantum” per l’acquisto delle piante e, successivamente, la presa in carico delle fioriere assicurandone la cura e l’innaffiatura. «È un progetto - continua la nota - che, se realizzato, migliorerà il decoro e la qualità della vita del nostro centro storico che necessità dell’impegno e di tutte le energie disponibili».

La Libreria Sommaruga non ci sta, da un primo “sondaggio” effettuato con i vicini di vetrina sembra che più di un commerciante non abbia apprezzato l’idea. «Peccato, tanto per cominciare - dicono Alda Carisio e Michela Sfondrini -, che la società a cui il Comune ha affidato la manutenzione del verde cittadino, Astem Spa, abbia sub appaltato questo servizio e a oggi non sia chiaro a chi tocchi l’onere e l’onore di provvedervi concretamente. Peccato che, da anni, si discuta di aggiornare il Regolamento del verde ma nessuno ci ha ancora messo mano. Peccato, soprattutto, che trattandosi di “verde pubblico cittadino”, la richiesta rivolta ai commercianti suoni “stonata”, inopportuna e fuori luogo. Perchè, a nostro avviso, del verde pubblico, al netto dell’evidenza che non c’è commerciante che non annaffia o cerca, comunque, di far sopravvivere le piante o le essenze che si è ritrovato nei pressi del proprio negozio, è il pubblico che se ne dovrebbe occupare: con cura e con competenza, direttamente».

Carisio e Sfondrini si chiedono ironicamente se in futuro dovranno provvedere anche alla manutenzione delle panchine.

«Da sempre - aggiungono dalla Libreria Sommaruga - sosteniamo la necessità di una stretta collaborazione tra pubblico e privato, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità, perchè il centro di Lodi, e non solo il centro, possa tornare ad avere una gradevolezza che, purtroppo, non ha più, perchè possa tornare a essere, davvero, luogo di incontro, di passaggio, di sosta, di socialità e di commercio. Appunto, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità: non ci sottraiamo alle nostre ma rimaniamo convinte che quelle relative alla cura del verde pubblico debbano rimanere in carico all’amministrazione comunale».

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