Addio a “Veleno”

Si chiamava Antonio Lamanuzzi, Tonino, per tutti “Veleno”. Se n’è andato in punta di piedi, il 18 dicembre, nel suo letto d’ospedale, a Lodi, stroncato da una cirrosi, a soli 63 anni. Simbolo della Lodi underground, conosciuto da tutti in città, era anche un bravissimo musicista. Insieme a Claudio Bianchi, Mario Ferrari e Fabio Aspetti, i “Dinamic dancers”, aveva inciso il long plain “Scorribande”. Spirito libero e generoso “Veleno” da tempo faceva il volontario alla mensa del povero e andava ad animare, in compagnia della sua chitarra, i pomeriggi degli utenti alla fondazione Danelli. Il suo sogno era di diventare un grande musicista, poi la vita gliel’ha impedito, ma non ha mai smesso di fare quello in cui credeva: era altruista con tutti. Lamanuzzi, che ultimamente collaborava con i fratelli Porcelli, al banco di abbigliamento, in piazza, ha donato, per sua espressa volontà, le cornee e la cute; questa mattina sarà sottoposto ad autopsia e poi sarà portato nell’abitazione di viale Pavia 29 H. I funerali non sono ancora stati fissati, ma potrebbero svolgersi martedì pomeriggio.

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