Accerchiati dai centri commerciali

Ogni 1000 lodigiani 330 metri quadrati “iper”

Secondo Legacoop il Lodigiano resta saldamente al quarto posto, su undici province lombarde, per metri quadrati di grande distribuzione commerciale rispetto al numero di residenti. Più “dense” di cittadelle commerciali - non come numero assoluto, ma rispetto alla gente che realmente vive attorno - ci sono solo le province di Sondrio, Mantova e Brescia. Ogni mille lodigiani oggi (gennaio 2011) sono stati costruiti più o meno 330 metri quadrati di centro commerciale, ipermercato, discount e grande distribuzione in genere, sia alimentare che non.

Gli altri 40 metri quadrati che completano la disponibilità locale di strutture commerciali - complessivamente 369 metri quadrati ogni mille abitanti - rientrano nel cosiddetto Lis, libero esercizio, che comprende tutto il resto. Negozi di vicinato, esercizi al di fuori dei grandi marchi e delle grandi catene, strutture al di sotto dei 500 metri quadrati. Il dato emerge dal Rapporto Coop “Consumi e distribuzione” presentato giovedì scorso a Milano dal settore economico della più importante cooperativa di consumatori.

La tradizionale pubblicazione del colosso commerciale di Casalecchio di Reno nel 2011 si presenta particolarmente interessante per due ragioni. «Da un lato fotografa in modo evidentissimo la profonda e persistente recessione dei consumi, che sostanzialmente sono tornati indietro di dieci anni - hanno dichiarato Enrico Migliavacca, Vincenzo Tassinari ed Ernesto Dalle Rive, amministratori del consiglio direzionale Coop Italia e Coop Lombardia -. Dall’altro mostra che il “modello ipermercato” segna leggermente il passo, almeno in Lombardia, mentre cresce decisamente la richiesta di discount e di grandi outlet non alimentari». Ipermercati e cattedrali commerciali se ne costruiscono meno oggi che fino al 2007, ultimo anno pre-recessione.

In tutta la Lombardia nel 2001 c’erano 147 strutture qualificabili come veri e propri ipermercati, oltre i 3000 metri quadri di superficie. Nel 2007 gli iper erano saliti a 202 (+ 55); ma dal 2007 a luglio del 2011, dato aggiornatissimo, si passa da 202 a 230 (+28), con un trend non esattamente simmetrico.

I discount lombardi nel solo passaggio fra 2009 e 2010 sono cresciuti di 29 unità. La provincia di Lodi risulta, in senso assoluto, quella con il rapporto tra ipermercati e altri tipi di vendita più sbilanciato a favore degli iper. Su 369 metri quadri commerciali ogni mille residenti Lodi e territorio ne hanno 224 di iper, 77 di super, 35 di discount e 33 di libero esercizio.

A Milano e provincia le proporzioni sono 111, 89,23 e 23. E per quanto riguarda i prodotti che “tirano”? Un po’ per sobrietà un po’ per necessità, gli italiani e con loro i lodigiani imbandiscono un desco essenziale: fra i prodotti in forte crescita, al passaggio d’anno 2010-2011, prosciutto cotto (+10,6 per cento) e tonno sott’olio (+ 5,3); si torna a bere l’acqua di rubinetto (-8,2 acqua confezionata) e si rinuncia a un po’ di trucco (-13,5 per cento di cosmetici).

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