Uno stendino con alcuni indumenti. Due letti coperti di vestiti laceri. E una montagna di rifiuti, ammassati nel verde. È l’ultimo rifugio dei disperati senza un tetto, un angolo nascosto sotto il ponte della tangenziale di Lodi. Una zona riparata dal vento, sotto le arcate della grande infrastruttura, che è stata trasformata di nuovo in un dormitorio, un accampamento per senza fissa dimora.
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