
Votato il nuovo Pgt di Lodi, in consiglio comunale risuona l’inno di Mameli e i consiglieri leghisti abbandonano l’aula. Nuove aree per le costruzioni, previsione di parchi ed espansione del polo produttivo: sono questi i contenuti del documento con cui Lodi ridisegna il suo futuro e punta ad ospitare 50mila abitanti nei prossimi cinque anni. Il consiglio comunale ha approvato il piano di governo del territorio: dopo tre riunioni dell’assemblea di palazzo Broletto, più di nove ore di discussione, è passato con 24 favorevoli e 13 voti contrari il testo che sostituisce il vecchio piano regolatore generale. Poi le polemiche per il gesto dei rappresentanti lumbard, giudicato incomprensibile dal consigliere dell’Idv Daniele Passamonti: «Ho presentato il 4 marzo un ordine del giorno, ha dichiarato Passamonti, affinché nel corso dell’anno 2011 ogni seduta del Consiglio Comunale si apra con l’esecuzione del Canto degli Italiani, inno nazionale della Repubblica Italiana perchè credo che noi italiani siamo tutti dalla stessa parte, quella della Repubblica Italiana, sulla cui Costituzione giurano i tanti ministri della Lega. Non capisco perchè l’inno d’Italia dovrebbe dividere. Mi spiace: i colleghi della Lega si sono persi un momento emozionante, in cui si è percepito forte il senso di appartenenza alla Patria, al di là delle differenze di pensiero tra consiglieri comunali. Spero che in futuro restino in aula».
Votato il Pgt che ridisegna il futuro di Lodi, in consiglio comunale risuona l’inno di Mameli e i consiglieri leghisti abbandonano l’aula
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