A Lodi la protesta contro il maxi deposito di gas

(Aggiornamento ore 11 e 30) In centinaia stanno manifestando per le vie di Lodi contro il gigantesco deposito di gas che sta sorgendo alle porte della città. Il corteo partito dalla stazione ha percorso viale Dalmazia e via Defendente, attraversando la città bassa e dirigendosi verso la prefettura, dove è previsto il concentramento finale. Molti gli slogan contro l’impianto di Cornegliano e contro la politica del governo in materia di idrocarburi. Imponente il servizio d’ordine di carabinieri e polizia.

(Aggiornamento ore 9) Per dire “no” a un impianto «che non è strategico né per la Provincia di Lodi, né per l’Italia, né per l’Europa». E che «rispecchia una politica vecchia, che punta ancora sull’energia fossile, e che costituisce l’altra faccia delle trivellazioni». Per Roberto Biagini, presidente del Comitato Ambiente e Salute nel Lodigiano, il corteo di questa mattina in città contro lo stoccaggio da 2,2 miliardi di metri cubi di gas, autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico a Cornegliano Laudense, è l’occasione dei cittadini per manifestare apertamente il proprio dissenso. «Abbiamo ricevuto adesioni dal mondo cattolico, l’associazionismo, i centri sociali, da politici che parteciperanno senza bandiere, insieme ai cittadini – spiega - : è una lotta trasversale che tocca tutto il territorio, un’occasione storica per mandare un messaggio chiaro». Il ritrovo dal piazzale della stazione alle 10 di questa mattina, poi il corteo attraverserà viale Dante, per rivolgersi verso viale Dalmazia, via Defendente e salire nel centro storico da via Lodino, per raggiungere piazza della Vittoria dopo aver oltrepassato la sede della Prefettura di Corso Umberto I, simbolo del Governo sul territorio. «La politica si è mossa in ritardo e male – ha argomentato ancora Biagini – e ora che si sta lavorando sulla sicurezza, il risultato da raggiungere era la chiusura del Piano di emergenza esterno prima della messa in esercizio, ma ancora una volta si è traccheggiato. È ora però di mettere da parte ogni ambiguità: questo impianto non è ineluttabile. Il Governo se vuole, può intervenire e bloccare tutto, come fatto su altre partite». Secondo Biagini, poi, sarebbe d’obbligo per i sindaci esserci e stare al fianco dei cittadini. «Perché se si è contrari – chiude – non ha senso non essere presenti».

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