A Lodi parte l’operazione “fiumi puliti”

«Dobbiamo fare sistema e ognuno deve fare la sua parte, noi siamo pronti a fare la nostra parte. La parola d’ordine è sinergia». Si è concluso con le parole di Roberto Ferrari, amministratore delegato di Sal, il seminario “I gestori del Servizio Idrico Integrato per la tutela del territorio: focus sullo stato dei corpi idrici superficiali” che si è svolto a Lodi sullo stato e la qualità dell’acqua.

“Se vogliamo migliorare la qualità delle acque dobbiamo conoscere fino in fondo lo stato di fatto e prevedere un monitoraggio efficace, compatibilmente con le risorse disponibili” ha sottolineato Carlo Locatelli, direttore generale di Sal, a nome delle 8 aziende idriche pubbliche riunite nella rete della Water Alliance che servono complessivamente quasi 1000 comuni ed erogano ogni anno 500 milioni di metri cubi di acqua e nei prossimi anni investiranno più di 800 milioni di euro. Oltre ai gestori idrici la tavola rotonda ha coinvolto le associazioni degli agricoltori.

Il punto di partenza, o di arrivo, resta la qualità dei corsi d’acqua superficiali, Adda in primis che, secondo una ricerca analitica svolta da Arpa Lombardia, si trova in condizioni discrete con alcune criticità rispetto alla presenza di nitrati che crescono chilometro dopo chilometro, fino a raggiungere un livello tale da considerare la qualità dell’acqua del fiume nei pressi di Lodi “sufficiente” e non più “buona” come risulta invece nei primi tratti a valle del lago di Como.

Così come emerge che l’apporto puntuale della depurazione gioca un ruolo di secondo piano nella partita per la salute dei fiumi, rispetto ai cosiddetti “apporti diffusi”, come i colatori agricoli irrigui in tempo asciutto, o il dilavamento di strade o terreni agricoli in tempo di pioggia, che risultano essere i maggiori responsabili dell’inquinamento dei fiumi. I lavori del seminario sono stati aperti questa mattina da Antonio Redondi, presidente di Sal, che ha lanciato la proposta che le 8 aziende idriche di Water Alliance – Acque di Lombardia, si facciano promotrici di uno studio per migliorare ancora di più la qualità delle acque dei fiumi lombardi.

“Sono certo – ha affermato Redondi - che, per quanto già le aziende che gestiscono il servizio idrico integrato, per ogni singola Provincia come gestori unici, svolgano la loro mission con buoni risultati di disinquinamento, depurando le acque reflue fognarie, queste sapranno migliorarsi ulteriormente se, come oggi, lavoreranno in sinergia tra loro e con le Istituzioni preposte all’indirizzo ed al controllo sul territorio”.

Secondo il presidente di Gruppo Cap, Alessandro Russo, “è necessario costruire una regia comune per mettere a sistema tutte le varie competenze sull’acqua che oggi sono ancora troppo parcellizzate. Le nostre aziende pubbliche sono pronte a fare la loro parte perché abbiamo a cuore la qualità della vita sul nostro territorio.”

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