A Lodi centro blindato per l’apertura della sede di Forza Nuova

L’inaugurazione della sede di Forza nuova in via Legnano infiamma la scena politica lodigiana. Sabato pomeriggio un imponente spiegamento di forze dell’ordine ha circondato la strada del centro storico, vietando l’accesso ai veicoli. I militanti hanno festeggiato con alcuni “big” del movimento, tra cui il fondatore Roberto Fiore, figura controversa, più volte indagato e condannato nel 1985 per banda armata in associazione con i Nuclei armati rivoluzionari. La contro-manifestazione è scattata in piazza Broletto, con una sfilata di bandiere per affermare che “Lodi è contro l’odio”. Hanno partecipato Antifa Lodi, Sinistra italiana-110 e Lodi con il consigliere Stefano Caserini, Partito della Rifondazione comunista, Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, Fronte popolare Lodi, Partito democratico e Giovani democratici con i consiglieri Simone Piacentini e Andrea Furegato, Associazione nazionale partigiani italiani, le sigle sindacali e il Movimento cinque stelle con il consigliere Massimo Casiraghi.

«Per i nostri antagonisti l’unico momento per fare politica è quello in cui ci contestano, senza avere niente di nuovo da proporre», ha attaccato Salvatore Ferrara, coordinatore regionale di Forza nuova. Ha ringraziato Ettore Sanzanni, coordinatore provinciale, per l’impegno profuso nell’ultimo anno e mezzo nell’apertura della nuova sede: «Il Lodigiano per noi è una realtà molto ricettiva, già nel 2007 con Gianmario Invernizzi (presente sabato, ndr) avevamo ottenuto un posto in consiglio a Sant’Angelo. Ora apriamo una sede fisica, in controtendenza rispetto agli altri partiti e senza finanziamenti pubblici. Sarà un punto di riferimento per i cittadini dove organizzare serate ricreative, di politica e cultura».

Forte la contestazione sotto il Broletto. «Forza nuova è un’organizzazione apertamente in contrasto con la Costituzione italiana - ha dichiarato Virginio Bordoni, coordinatore provinciale di Sinistra italiana -, in quanto, come si legge nelle disposizioni transitorie e finali (articolo 12), è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista». Isa Ottobelli, presidente provinciale dell’Anpi, ha aggiunto: «Presidenti, prefetti, ministri, sindaci, giurano sulla Costituzione. Oggi siamo davanti a persone chi si dichiarano apertamente fasciste. Chiediamo che tutto questo finisca e che i nostri figlie e nipoti possano vivere in un paese libero e democratico». Ottobelli ha ricordato il sacrificio dei partigiani: «Dovunque è morto uno di loro, è nata la nostra Costituzione». I rappresentanti del comitato Antifa hanno invitato il sindaco Sara Casanova - «come figura istituzionale e indipendentemente dall’appartenenza politica» - a unirsi, il 22 agosto, alla commemorazione dei partigiani e dei patrioti fucilati al Poligono di tiro di Lodi: «Noi siamo l’Italia dei lavoratori, dei disoccupati, anche degli immigrati - hanno detto - ma non dell’intolleranza».

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