A Casale niente punto vaccinazioni,
si deve andare a Lodi o a Codogno

L’ambulatorio per gli over 80 in ospedale (al quinto piano) era stato aperto e poi chiuso

Il punto vaccinazioni di massa a Casale è… a Codogno. Al momento, dei comuni con presidio ospedaliero, Casale è l’unico rimasto fuori dalla programmazione di Ats Città Metropolitana e Asst Lodi. «Ma siamo al lavoro per poter aprire un centro in città», spiega il sindaco Elia Delmiglio. Regione Lombardia ha inserito nel suo piano di vaccinazione di massa un hub a Codogno al palazzetto dello sport, uno a Sant’Angelo al Cupolone e a breve inserirà la Fiera di Lodi. Al momento, Casale non è previsto, anche se lo stesso assessore Pietro Foroni ha lasciato intendere che più avanti potrebbe essere ricompresa. «Noi abbiamo dato la disponibilità della palestra Scotti o del Centro diurno della Terzaghi Vittadini, o ancora di una tensostruttura da montare appositamente, tutte location con le indicazioni logistiche e organizzative richieste da Asst – spiega il sindaco Elia Delmiglio -. Asst e Ats però hanno fatto scelte diverse, ne prendiamo atto, ma siamo al lavoro perché si possa aprire un punto anche a Casale, in modo da mitigare il disagio dei cittadini». Disagio che già si manifesta nella campagna vaccinale over 80: il punto vaccinazioni al quinto piano dell’ospedale, dopo un’iniziale attività, è stato chiuso con dirottamento dei pazienti su Codogno o Lodi. «Asst ci ha spiegato che è stata una questione di personale – conclude Delmiglio -. Abbiamo discusso anche della possibilità di fare le vaccinazioni di massa in ospedale, ma in questa fase Asst sta cercando luoghi fuori dai presidi ospedalieri». Una scelta messa in discussione dai cittadini, anche perché gli spazi in ospedale non mancano. Il Comitato degli ospedali della Bassa aveva chiesto, senza ottenere risposta, i motivi per cui il punto vaccinale di Casale era stato sospeso. E l’opposizione in città è critica. «Se il buongiorno si vede dal mattino, la campagna vaccinale nel Lodigiano lascia perplessi – dice Gianfranco Concordati -. Lodi, Sant’Angelo e Codogno avranno il loro hub, a Casale 10mila persone si sposteranno verso Codogno, o verso Lodi. Con un ospedale in città è inaccettabile che i nostri anziani oggi, e i cittadini forse domani, siano costretti ad andare a Lodi. Casale avrebbe potuto fare da riferimento per il territorio circostante. Scelte incomprensibili, su cui pesa il silenzio dell’amministrazione».

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