Vite mediocri di uomini banali

«La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato». Il narratore è un uomo medio, mediocre. La sua è un’epica banale, di tranquille rinunce. Il suo grande peccato è non avere immaginazione per capire se stesso e gli altri. Il senso di una fine è una storia, solo all’apparenza tipica, di amore e passione, ad eccezione del punto di vista della voce narrante, che in un libro fa la differenza, quella del protagonista Tony Webster. Vincitore del Man Booker Prize, Il senso di una fine di Julian Barnes è un libro sul fallimento che riprende alcuni classici da James a Larkin.«Viviamo nel tempo; il tempo ci forgia - scrive - e ci

contiene, eppure non ho mai avuto la sensazione di capirlo fino in fondo. Non mi riferisco alle varie teorie su curvature e accelerazioni né all’eventuale esistenza di dimensioni parallele in un altrove qualsiasi. No, sto parlando del tempo comune, quotidiano, quello che orologi e cronometri ci assicurano scorra regolarmente: tic tac, tic toc. Esiste al mondo una cosa più ragionevole di una lancetta dei secondi? Ma a insegnarci la malleabilità del tempo basta un piccolissimo dolore, il minimo piacere. Certe emozioni lo accelerano, altre lo rallentano». Diviso in due parti, il romanzo racconta prima la formazione, il gruppo di amici e l’amore di Tony Webster, e solo dopo il senso di tutta quella storia, incompresa dai suoi stessi protagonisti. L’autore racconta le vicende di una generazione cresciuta negli anni Sessanta della swinging London. Anni meno caleidoscopici di quanto li vogliano i luoghi comuni. «La maggior parte delle persone dovette aspettare gli anni Settanta per vivere gli anni Sessanta». E anche lui, come i suoi amici, le famiglie e le ragazze, risentiva di questo scarto temporale delle persone comuni, all’apparenza semplici. La fuga ha preso la forma della rinuncia, del rientro nei ranghi e di una lunga e tediosa nostalgia per un tempo che fu formidabile solo nella memoria di un uomo medio che ha trasformato la mancanza di ambizioni in un’agiata consolazione. Tony Webster risale nella memoria al suicidio di uno dei suoi amici, insegue infatti la vicenda credendosene ossessivamente estraneo. Uomo mediocre, si ritrova così obbligatoriamente nell’unica storia che gli può appartenere, uno stagno di contraddizioni, paure e sconfitte. Niente è accaduto, ma nulla è più possibile riparare. «Con l’andare degli anni, ti aspetteresti un po’ di riposo, no? Sei convinto di meritartelo. Io lo pensavo, almeno. Poi però cominci a capire che la vita non promuove per merito... quello che ti è impossibile è guardare avanti e immaginare te stesso che guarda indietro dal punto che avrai raggiunto nel futuro. Scoprire ad esempio che con il ridursi del numero dei testimoni della tua esistenza tende a diminuire l’avvaloramento, e di conseguenza la certezza, di ciò che sei o sei stato». Rivive così le emozioni di un intrigo che credeva risolto. Riceve un’inaspettata eredità dalla madre della sua ex fidanzata (la donna del mistero, Veronica) e non ne capisce le ragioni, la signora l’aveva vista una sola volta. Con il parziale sostegno della ex moglie e ora amica (Margaret), Tony inizia quindi il suo viaggio archeologico nel passato. Rivede Veronica, rivede sotto una diversissima luce le scelte dell’amico Adrian che gli aveva “rubato” la fidanzata per poi suicidarsi, e rivede se stesso. Confrontandosi di nuovo con le ragioni del suicidio di Adrian, Tony ripensa alla sua vita. Ora che sente prossima la fine della sua esistenza, il passato gli si ripropone sotto una luce nuova. Capisce di non essersi semplicemente adeguato alla realtà della vita, ma di aver rinunciato a vivere. La vita non è fatta solo di addizioni e sottrazioni. C’é anche la moltiplicazione e la divisione delle perdite, dei fallimenti. Tony sbaglia fino all’ultimo, non l’azzecca fino alla fine, non capisce, non capirà mai, gli ripete Veronica. Potrebbe arrivare a capire qualcosa immaginando, ma non lo fa: non immagina.

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JULIAN BARNES, Il senso di una fine, Einaudi, Torino 2012, pp. 160, 17,50 euro

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