Vita del genio Cellini, scultore “sventurato“

Marco Messeri inscena drammaturgicamente l’esistenza ribelle e scapigliata, ante-litteram, dello scultore Benvenuto Cellini. Proprio la vita del gigantesco artista toscano, peraltro da lui stesso biografata, è già terreno fertile per le scienze umane della modernità: il cinema, ma anche la televisione lo hanno trattato e maltrattato non poco. Messeri invece sostenuto dal proprio mestiere di sceneggiatore e attore riesce a cogliere aspetti che altri avevano ignorato. In questo suo romanzo d’esordio pare abbattere, con una vicenda antica, ma universale, barriere artistiche. E infatti la scrittura non può non risentire del cinema e del teatro. I registri di volta in volta si sfogliano con il comico e l’introspezione. Insomma, genio e sregolatezza, risata e ira occupano posti dirompenti in un’esistenza degnissima e vissuta fino ad una disperata vitalità.

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M. MESSERI. Vita allegra di un genio sventurato, Skira, Milano, 2011, pp. 144, 16 euro

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