Uno traduce, l’altro disegna: così rivivono i versi di Danti

Attore, doppiatore, regista, annunciatore televisivo, copywriter pubblictario. Questo è stato Alfredo Danti, scomparso 76enne 10 anni fa, che fra un’attività e l’altra trovava tuttavia il tempo anche per scrivere poesie, specialmente testi brevi, apologhi, epigrammi, in bilico tra le favole di Fedro e la gustosa verve di Trilussa. Alcuni suoi testi sono stati ora tradotti in milanese dal saggista e linguista meneghino Pier Luigi Amietta, che ha radunato in un’agile antologia i suoi pregevoli sforzi, facendosi aiutare dalle illustrazioni stralunate e inconfondibili di Adamo Calabrese, firma (e illustratore) anche di queste colonne nella rubrica della “valigia dei libri”. Il risultato è un libretto gustoso e ben curato, che regala momenti di buon umore intelligente e mai greve.

Alfredo DantiEl gran circo (tradotto in milanese da P. L. Amietta)Spoon River, Milano 2015, pp. 109, 10 euro

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