Un’esistenza tra i libri e sogni a occhi aperti

Attraverso la vita di Adele, ripercorsa negli anni di piombo tra Napoli e l’incantevole Maiori, l’autore si immedesima in una moderna Bovary presa da un impulso irrefrenabile alla lettura. Nella cosiddetta “intelligent room” tenuta dal libraio don Mastrocinque cercherà sempre un libro giusto al momento giusto. Le speranze di un mondo nuovo viaggiano su L’idiota mentre il tradimento è preannunciato dalle Affinità elettive. I rimpianti, le passioni andate perdute e poi impetuosamente tornate come un’onda del mare: c’è tutta la felicità e l’amarezza di una vita vissuta con intensità nell’odore della parola viva stampata. Rivivono figure come la portoghese Lenòr che nel 1799 scrisse un resoconto della rivoluzione napoletana. Fino alla costruzione di una biblioteca dove lei, sacerdotessa agghindata in un kimono, si aggirerà di notte tra le voci di Don Chischiotte e Calvino che sussurrano un dialogo imperituro. Un’elegia della lettura e dei lettori per cui leggere è creare.

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Ermanno Rea, Il sorriso di don Giovanni, Feltrinelli, Milano 2014, pp. 233, 18 euro

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