Che non si possa avere tutto Deb lo capisce a 19 anni. Quando decide di sposarsi - il matrimonio, come consuetudine tra gli ebrei ortodossi, è combinato e a lei capita lo scapolo più ambito della comunità - e di continuare agli studi. Sarà la più giovane mamma (di 4 figli) a laurearsi alla Bocconi e a cercare, tra mille difficoltà, il suo posto nel mondo del lavoro. Gheula Canarutto Nemni, che ha una vita da romanzo molto simile a quella della sua protagonista, ha scritto un romanzo sulle difficoltà della conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Una sfida che diventa ancora più ardua se sommata a un credo religioso che pare in contraddizione con lo stile di vita del nostro tempo. Non è un libro che fa la morale, ma è capace di spiegarci, non senza ironie, le discese ardite (e le risalite) del libero arbitrio.
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Gheula Canarutto Nemni, (Non) si può avere tutto, Mondadori, Milano 2015, pp. 259, 17.90 euro
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