Una saga familiare tra l’oggi e la saudade

Nel Brasile del miracolo economico nel profondo di una tra le regioni più povere e arretrate nel nord del paese, il Sertão, si snodano le vicende dei discendenti di Raimundo Caetano, il dispotico patriarca, vero padre/padrone, signore di un vecchio e decrepito latifondo, Galilea, che mantiene ormai solo poche tracce del passato splendore. Una terra da cui tutti cercano di scappare, per sfuggire a una vita senza speranze, compresi anche i nipoti del grande vecchio stufi delle manie opprimenti del nonno, e che solo alla notizia della sua prossima morte decidono di rientrare all’ovile. Sarà il ritorno dei tre giovani nei luoghi dell’infanzia, e l’incontro col resto della famiglia innescherà un flusso inarrestabile di ricordi e di situazioni passate, ma ancora attuali. Una saga familiare che è allo stesso tempo un ritratto avvincente del nuovo Brasile tra le grandi tecnologie, il biodiesel, la distruzione delle foreste e la degradazione di una terra dove tutto è possibile in un omaggio intimo alla saudade.

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Ronaldo de Correia Brito, Il dono della menzogna, Gran Vía Editore, Roma 2014, pp. 263, 16 euro

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