Una madre che lotta contro i “mali” del figlio

«Non parla, però pensa» come dice di lui una bambina. Arturo è un bambino speciale, appartiene a un’altra tribù. Ha un handicap, è autistico, disabile per un’asfissia alla nascita. Sua madre vive con lui ogni passo per stare nella vita. E sono questi passi a essere raccontati da Valeria Parrella in Tempo di imparare, un romanzo scritto con lo sguardo della poesia e capace di raccontare la sofferenza di una madre che diventa una cosa sola con suo figlio: un bambino che traccia sui quaderni disegni antichi, che è svelto nel leggere e lento nel reagire. In fondo è il racconto della capacità di trasformare anche il dolore in qualcosa di luminoso, di dire come «la sofferenza si annida nella bellezza». Come nel verso di Dylan Thomas citato in apertura madre e figlio sanno in fondo che «la palla che lanciai giocando nel parco ancora non ha raggiunto terra». Scritto in brevi capitoli che si possono leggere come un poema, il libro mette in scena la paura di non farcela in una ricerca spasmodica a nominare le cose tenendosi per mano, facendo un passo dopo l’altro, insieme.

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Valeria Parrella, Tempo di imparare, Einaudi Editore, Torino 2014, pp. 126, 17 euro

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