Una “fama tardiva” tra comico e tragico

Sono poche pagine che si leggono tutte d’un fiato queste inedite di Arthur Schnitzler, dal titolo originario Später Ruhm. La casa editrice Guanda pubblica il racconto accompagnandolo nella post-fazione alla storia del ritrovamento, visto che lo scrittore era morto nel 1931 e i suoi lavori messi al bando dai nazisti. Tramite carteggi e dattiloscritti scopriamo il metodo di lavoro di Schnitzler, che buttava liberamente su carta sviluppi di un particolare per limare alla fine: una scrittura in cui sogno e realtà, menzogna e verità si fondono. Protagonista è l’attempato Eduard Saxberger, borghese abitudinario della Vienna “fin de siècle” con un normale lavoro impiegatizio. L’uomo viene raggiunto da un nutrito gruppo di artisti impazziti per una raccolta di poesie scritta da lui trent’anni prima. Eduard è coinvolto in una ricerca di affermazione del proprio Io, sospinto dalla corte della matura attrice Gasteiner. Un viaggio nell’inconscio che sfocia nella scioccante scoperta finale: un colpo di teatro beffardo che fonde insieme comico e tragico.

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Arthur Schnitzler, Fama tardivaGuanda Editore, Parma 2015, pp. 168, 15 euro

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