Un tesoro da pochi spiccioli: riecco il burattino senza età

Pochi spiccioli per uno dei maggiori libri della letteratura italiana e mondiale dell’Ottocento. Al di là della categorizzazione facile di “libro per ragazzi”, il Pinocchio di Collodi non smette da intere generazioni di essere di volta in volta “nostro contemporaneo”. La sua classicità, il suo essere un testo mobile, che attraversa indenne lo scorrere dei decenni, lo fa sembrare sempre più giovane. Chiunque può pensare di avere di fronte la sciocca superbia e scaltrezza del gatto e la volpe o la sfrenata e sfortunata incoscienza tutta giovanile di Lucignola o la disinteressata (ma fino a quando?) bontà della Fata Turchina, ma in pochi ammetterebbero di amare “il burattino di legno” che in fondo in fondo rispecchia l’italiano medio, così fantasioso e così bugiardo.

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Carlo Collodi, Pinocchio, Feltrinelli, Milano 2014, pp. 288, 8 euro

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