Un mikveh per l’amata fra gli Usa e Israele

Un romanzo tutto da scoprire in piena salsa yiddish, ricco di quell’humour tipico, agrodolce che getta uno sguardo del tutto diverso, furtivo e autoironico, su una serie di aspetti paradossali della vita nello stato di Israele dei nostri giorni. È la storia di Geremia Mendelsshtorm, che dopo quarant’anni di vita coniugale nel New Jersey scopre di essere privo di appartenenza in un luogo come l’America dove le famiglie sono tanti cocci di un vaso. Decide pertanto di finanziare la costruzione in Israele di un nuovo mikveh, un bagno rituale, in modo da immortalare per sempre il nome dell’amata. Iniziano qua le vicende paradossali di Geremia e di Moshe Ben Zuk, assistente tuttofare del sindaco, altro personaggio ai limiti del surreale, incaricato di trovare la giusta locazione per porre il mikveh; il tutto in una paradossale commedia degli equivoci con la comunità di russi ultraortodossi che vive dove deve essere costruito il bagno. Bagno che una volta ultimato si scopre dotato di poteri miracolosi in grado di influenzare tutti coloro che vi si immergono...

Eshkol Nevo, Soli e perdutiNeri Pozza Editore, Vicenza 2015, pp. 264, 17,50 euro

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