“Un dio qualunque” che osserva dall’alto

di Marta Calcagno Baldini

È questo il primo libro di Cristoforo Gorno (Brescia, 1963), autore televisivo di programmi di divulgazione scientifica e storica, tra cui Gaia, il pianeta che vive per Rai3 e Atlantide o Impero per La7. Un romanzo che riesce a incantare per i quadri che descrive, in cui il vero e l’immaginario si sposano creando scene surreali e coinvolgenti. Insolita l’idea di immergersi nelle vicende del circo Orion, che riesce a tirare avanti anche durante la Seconda guerra mondiale e che accoglierà partigiani aspiranti pittori di Parma (Luca, detto il Partigianino), o di Piera, che, ancora durante il conflitto, rimane sola e viene adottata da Pepe, che poi la sposerà, e lei cambierà nome in Samira… Le varie e diverse storie si ambientano tra gli echi e le scosse della guerra fino alla contemporaneità, con descrizioni appropriate dei vari sfondi storici in cui di volta in volta ci si trova, e trasmettendo, così, un senso di vicinanza alle vicende. Ma Nelle mani di un dio qualunque non è un romanzo storico: è anzitutto un libro sull’umanità, descritta con poesia. Un libro da cui emerge l’uomo, con i suoi problemi e le sue gioie. Attraverso i quadri, ben delineati e chiaramente visibili, di tutti i personaggi ci siamo tutti noi, con le vittorie e le sconfitte, accompagnati dalla presenza degli dei, o delle divinità, ovvero di un “dio qualunque”, che con sguardo sornione osservano le vicende umane e ne sono irresistibilmente attratti. Vite raccontate mischiando i linguaggi, dalla prosa all’intervista, passando per un “prologo” all’inizio di ogni capitolo.

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CRISTOFORO GORNO,Nelle mani di un dio qualunque,Aliberti, Roma 2011,pp. 311, 17 euro

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