Un cammino a ritroso in un’antica passione

Sotto la veste di un romanzo epistolare, ricco di scene brevi e palpitanti, si cela tra le righe delicate e intense di questo libro di un’ex economista “salvata dalla letteratura” il legame eterno tra amore e scrittura. Storia vera, quest’opera ci fa immergere nell’analisi dell’Io senza far rimpiangere le pagine più belle di Barthes e Nabokov. La villa in campagna, il profumo di lavanda che aleggia nella camera da letto, i libri di Goethe e Stendhal sul comodino: Anna segue a ritroso le tracce di sua madre Marie precocemente scomparsa, a partire dal ritrovamento di una vecchia lettera indirizzata a un misterioso H., una lettera mai spedita che cela l’amore proibito che Marie provava per il suo insegnante di lettere. Indagando Anna incontrerà le persone testimoni di quella passione. In gioco c’è il rapporto madre-figlia. Cercando di ricomporre gli opposti in cui tale relazione si è frantumata, Anna riuscirà a intravedere la “figura nel tappeto”, il nucleo affettivo dell’Io di Marie, interrogandosi sul proprio destino.

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Florence Noiville, Quella sottile affinità, Garzanti Editore, Milano 2014, pp. 168, 14.90 euro

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