Tutti i panni sporchi del regime comunista

Sesta fortunata avventura dell’ispettore capo Chen Cao della polizia di Shanghai, il fortunato detective nato dalla prolifica e brillante penna di Qui Xiaolong, La ragazza che danzava per Mao ci porta ancora una volta all’interno dei miti e dei misteri della Cina contemporanea. In una Cina in bilico tra un passato che non vuole passare e il richiamo della modernità l’ispettore Chen si trova coinvolto suo malgrado in un caso che rischia di mettere a repentaglio tutta la sua carriera. Chiamato improvvisamente dal potente ministro Huang, proprio lo stesso giorno in cui ha ricevuto la tremenda notizia che la sua ragazza lo ha definitivamente abbandonato, stufa delle sue tergiversazioni, per accasarsi con un rivale in amore, Chen si trova a dover indagare in incognito sui retroscena di una relazione pericolosa che coinvolse il grande timoniere Mao in persona e una famosa concubina che rischia di tornare pericolosamente di attualità grazie al ritorno di una nipote della stessa che, arricchitasi improvvisamente, inizia a frequentare circoli di vecchi nostalgici dell’ancien régime. L’ipotesi che qualcosa del passato tenebroso del vecchio leader ormai scomparso possa tornare alla luce preoccupa enormemente la dirigenza del partito che incarica Chen di seguire le piste della giovane Jiao prima che questa possa divulgare alla stampa occidentale qualche oscuro segreto. Il nostro eroe si trova così immerso tra vecchi nostalgici, improbabili cospiratori, arricchiti, imbroglioni, politici corrotti e servizi di sicurezza sempre pronti ad ostacolarlo.

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QUI XIAOLONG, La ragazza che danzava per Mao, Marsilio, Venezia 2012, pp. 365, 18 euro

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