Tra visione e fantasia, la prova di Andreis

Dagli improvvisi scarti immaginativi, come la sua prefatrice Cristina Annino, ma con una scrittura lineare, tonda, nitida e consonante, questa raccolta di Daniela Andreis, si muove su più registri stilistici e intonati nei dintorni delle formanti e al tematismo della casa, non senza ironia e dissimulazioni. Prevale un certo calligrafismo, una volontà di narrazione spiazzante, il “fuori scala” per “aumentazione” e “diminuizione” che ben si accorda con le raffinate illustrazioni di Giovanni Benedetti, pochi segni e motivi fortemente evocativi. Un bel libro insomma, anche come oggetto visivo e in parte di visione e fantasia. Per tutte le poesie: «Oh, anch’io, / impaziente / aspetto la pazienza / della resa; / nella casa di pianura, orfana, / preparo la sua stanza: / vi dormirà la bambina / con un cuore così effimero, stelo di papavero, / con l’anima rimasta / non spigolata, diafana. // Allora, sarò perdonata».

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Daniela Andreis, La casa orfana, LietoColle Editore, Faloppio (Co) 2013, pp. 66, 13 euro

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