Studiare la musica per capire la storia degli afroamericani

Un saggio sulle origini e sulle tradizioni che hanno contribuito a formare i generi che oggi ascoltiamo

Si può partire dalla musica per raccontare la storia degli afroamericani? È il tentativo, riuscito, che fa Carlo Babando con il suo “Blackness, storie e musiche dell’universo afroamericano”, un saggio che parte da lontano, dalla nascita e dalla formazione degli imperi dell’Africa subsahariana. Scopriamo che, almeno fino al XV secolo, isolato e in un certo senso protetto dal grande mare di sabbia del Sahara, c’era un mondo ricco di tradizioni e storia in cui non si possedeva la terra da coltivare ma solo gli schiavi necessari a coltivarla e il raccolto stesso. Ingolositi dalle miniere aurifere dell’entroterra gli esploratori europei, con l’aumento della richiesta di manodopera a basso costo dalle colonie d’America, scoprirono che la vera ricchezza dell’Africa erano gli schiavi. Deportati in migliaia in America queste persone pativano ogni genere di sofferenza e non potevano ambire a tornare libere. In questo calderone in cui ribollivano sofferenza, speranze infrante e legittime ambizioni, nascono la cultura afroamericana e la sua musica.

A partire dalle prime orchestre di neri che allietavano le serate danzanti nel bayou vicino a New Orleans, la musica afroamericana è stata una vera e propria eruzione che non si è fermata mai. I musicisti neri hanno saputo cogliere e rielaborare le influenze musicali di tutte le culture (non ultima quella italiana) che componevano la nascente società americana. Dopo il blues è venuto il gospel, il jazz e l’r&b. “Blackness”, in una lunga carrellata, segnala i dischi e i brani irrinunciabili di questa epopea. Curiosa la storia dell’r&b: caratterizzato da importanti sezioni a fiati, rispondeva, durante l’incubo del periodo bellico, alla richiesta degli americani di scatenarsi ballando e cantando a squarciagola. La musica afroamericana è sempre stata la voce di una minoranza che ha saputo raccontare i dolori e i soprusi da cui purtroppo ancora oggi deve difendersi.

La cavalcata è lunga, “Blackness, storie e musiche dell’universo afroamericano” ci porta alla scoperta di un universo musicale sconfinato: The Platters, Marvin Gaye, Ray Charles, James Brown, Beyoncé e Jay–Z, Childish Gambino sono solo alcuni degli musicisti che vengono raccontati in questo saggio. E la musica afroamericana, è proprio il caso di dirlo, non finisce qui.

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