Se le redini del cavallo le tengono le mafie

Il controllo da parte delle organizzazioni criminali sulle corse dei cavalli è il tema comune ai tre racconti narrati da scrittori diversi nello stile, ma uniti dalla stessa passione per la legalità. Tra il drammatico, l’ironico e il sentimentale scorrono storie di uomini e donne, padri, madri e figli, tutti coinvolti direttamente o indirettamente in vicende corrotte dall’ecomafia; intere famiglie travolte dalle scelte scellerate dei padri traditi da figli sognatori, monologhi che raccontano drammi fino al tragico epilogo. La lente d’ingrandimento inquadra con sensibilità i motivi che spingono a compiere violenze su animali e uomini, ugualmente vittime di soprusi. Sostanze dopanti, macellazione clandestina: un “ciclo illegale del cavallo” dietro al quale ci sono accordi tra clan criminali, Cosa nostra e ‘ndrangheta per la spartizione degli affari. La denuncia è precisa e tagliente, poiché nonostante una legislazione adeguata i reati ancora vengono commessi tra l’indifferenza dei più, mentre il fenomeno continua a diffondersi, soprattutto nel sud Italia.

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Cacciatore, Gebbia, Palazzotto, Fotofinish, Einaudi editore, Torino 2013, pp. 135, 10 euro

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