Errico Buonanno appassiona gli amanti dell’aneddotica sviluppando la storia di eroi protagonisti che nel corso della Storia sfruttano la loro insoddisfazione di artisti mancati per realizzare nella politica i sogni di gloria. Si parte dal mondo classico, indagando superficialmente i rapporti tra arte e politica per Platone e Dionigi di Siracusa, arrivando a Stalin. Lo scrittore ci fa passare dai romanzi gotici e agresti di Napoleone ai quadretti viennesi di Hitler e al violino del Duce. fino ai feuilleton di Saddam e al più recente funerale registicamente orchestrato dal leader nord koreano Kim Jong-Il. La profetica silloge di racconti del colonnello Gheddafi attaccava la vita di città e mitizzava la vita agrodolce del pastore del deserto. mentre la assecondata vena poetica di Karadzic non placò mai la sua sete di sangue. Una lettura fuggente, ma gradevole e utile a far passare il tempo mentre si viaggia in treno. La figura di Karl Marx, al quale non piaceva fissare su carta le creazioni e che amava raccontare favole alla figlia Eleonor, ci regala una storia semplice ma istruttiva.
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Errico Buonanno, La sindrome di Nerone, Rizzoli Editore, Milano 2013, pp 224, 15 euro
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