Sangue, carne e follia nella vita di Edoardo

Edoardo è un giovane studente pugliese, iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bologna, sorta di profugo dalla sua famiglia, che bighellona inutilmente tra un aula e l’altra fumando uno spinello dietro l’altro senza dare mai un esame e continua a rievocare, sognandolo continuamente ad occhi aperti, il trauma infantile del primo animale ucciso dal padre macellaio davanti a lui. Sullo sfondo di una città grigia e opaca, Edoardo divide un piccolo appartamento con Piero e Antonio, due compagni che non hanno nulla in comune tra di loro e con cui non comunica mai. Privo di amici, arriva a considerare quale suo unico vero compagno e confidente Luca, lo spacciatore che lo rifornisce abitualmente. In questa sorta di incubo permanente l’improvviso incontro con Stella, altra giovane studentessa pugliese, sembra distoglierlo dal suo torpore. Stella è appassionata, solare, forse un poco folle, golosa com’è di morsi e sangue, tanto che Edoardo se ne innamora a prima vista, perdutamente e follemente, tanto da non poter più vivere lontano da lei. Sorta di novello Moro di Venezia, gelosissimo dell’amata, la scoperta del suo tradimento con Antonio lo porterà velocemente alla pazzia, sconvolto dall’immagine dell’amata tra le braccia di un altro, inebetito dalle droghe e convinto ormai di vivere in un mondo allucinato, popolato da belve fameliche dove tutto è possibile, fatto di sangue e richiami ancestrali. In questo nuovo scenario, in cui il sangue e la carne, sotto forma di quelle fettine prelibate che il padre continua ad inviargli ogni giorno da casa, diventano una nuova ossessione sino all’inevitabile tragedia finale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA