Tratto da una storia vera, Non dirmi che hai paura ci accompagna assieme alla piccola Samia in un viaggio disperato ma pieno di speranza dalla Somalia alla Libia. Le parole e i silenzi sono circondati dalla passione per la corsa, quella che la farà correre alle Olimpiadi di Pechino e che le farà portare con sè durante la lunga traversata la foto di Mo Farah. A Mogadiscio accanto a Samia c’è Alì, suo amico e allenatore. Mentre la guerra infiamma e la violenza dilaga, le truppe integraliste di Al-Schabaa uccidono e sopprimono le libertà, ma lei continua a correre senza fermarsi a guardare indietro. Un’ Odissea cantata con leggerezza, cercando di testimoniare una realtà con la piuma, per gettare una fune come ponte tra navi-culture che dovranno abituarsi a convivere in un’Europa meno egoista.
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Giuseppe Catuzzella, Non dirmi che hai paura, Feltrinelli, Milano 2013, pp. 236, 15 euro
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